Città di Vicenza

16/12/2008

Omaggio ad Alberto Viani alla casa del Palladio di Vicenza

Nell’ambito del progetto complementare alle celebrazioni palladiane, promosso dal Comune di Vicenza con il sostegno della Fondazione Cariverona, Casa Cogollo detta del Palladio (corso Palladio, 165) ospita la mostra " Messe in opera. Omaggio ad Alberto Viani" con l’esposizione di sei sculture e di una quindicina di disegni dell’artista mantovano, scomparso nel 1989.

La rassegna rimarrà aperta, a ingresso libero, fino all’11 gennaio 2009 (orario: dalle 10,30 alle 13 e dalle 15 alle 19. Chiuso il lunedì, il 25 dicembre 2008 e il 1° gennaio 2009). Informazioni all’Assessorato alla Cultura (tel. 0444 222114 – 321354; e-mail uffmostre@comune.vicenza.it.

Alberto Viani nasce nel 1906. Formatosi all'Accademia di Venezia, prima con Eugenio Bellotto, in seguito con Arturo Martini, di cui sarà assistente dal 1944 al 1947, succedendogli poi alla cattedra, Viani ha - da subito - saputo coltivare un'autonoma volontà d'immagine che, pur incentrandosi sul tema iconografico del nudo, appare indipendente da ogni riferimento naturalistico.

Artista colto e meditativo, in un continuo dialogo con le immagini e i differenti aspetti della storia della scultura, dalle primitive parvenze della plastica protostorica e mediterranea, ai simulacri della Grecia arcaica, ai capolavori della Grecia classica, fino a Canova, Brancusi, Arp e alle espressioni della più viva contemporaneità, Viani ha saputo indagare in vastissima e sempre rinnovata fenomenologia di forme, al di fuori di ogni confusione, disordine o negazione di valore, l'immagine ideale e archetipica dell'uomo, esplorata nelle sue relazioni con il tempo e la totalità dell'essere.

Nonostante il suo carattere schivo e appartato, vastissima è stata la sua attività espositiva.

Dopo aver aderito nel 1946 al Fronte Nuovo delle Arti, esponendo, l'anno successivo alla celebre mostra del gruppo alla Galleria della Spiga a Milano, nel 1948, assieme agli artisti del Fronte, Viani partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia, dove esporrà con assiduità fino al 1958 e poi ancora nelle successive edizioni del 1964, del 1966, del 1972 e del 1988. Numerosissime sono le sue partecipazioni a mostre e a rassegne internazionali, tra le quali la mostra Sculpture of the Twentieth Century al MOMA di New York, nel 1952, la Biennale di San Paolo del Brasile nel 1953 e nel 1955, Scultura Italiana Contemporanea a Tokio nel 1957, la seconda edizione di Documenta a Kassel, nel 1959.

A Viani sono state dedicate inoltre diverse grandi mostre personali: nel 1974 nella Sala dell'Arengo a Rimini, nel 1977 alla Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro a Venezia, nel 1980 al Castello dell'Imperatore a Prato, nel 1990, a Palazzo Te, a Mantova, e nel 2006 alle Chiesi rupestri di Matera, e a Venezia, per il Centenario della nascita, all’Accademia di Belle Arti.

«Le opere esposte», afferma Agostino Gallio nel catalogo della mostra, «riassumono l’intero percorso creativo di Viani: da quando, liberatosi da altre contaminazioni, intraprende l’autonomo e solitario cammino della sua rigorosa e coerente ricerca formale. La mostra va letta anche nel segno della continuità tra Palladio e Viani anche nel riaffermare valori propri alla cultura veneta. Penso ai valori chiaroscurali, tonali, delle facciate delle fabbriche palladiane; penso ai nudi di Giorgione e Tiziano e ai bianchi gessi di Viani.»

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