Città di Vicenza

16/12/2008

Il sindaco Variati fa il punto sulla questione dell’Alta Velocità

“Dicono che non ci sono i soldi per costruire una grande galleria da Montebello a Lerino? Provino allora a spostare la Tav a sud dei Berici, se può sembrare più facile. Io ne dubito fortemente, visto che un’Alta Velocità ha bisogno di curvature e strutture importanti. Se così fosse, comunque, andrebbe contemporaneamente realizzata una metropolitana di superficie che colleghi Vicenza ai nodi della Tav”. E’ la posizione del sindaco di Vicenza Achille Variati sull’annosa questione relativa al tracciato della linea dell’Alta Velocità ferroviaria.

Schiacciata tra l’esigenza di non creare ferite dal punto di vista ambientale e la consapevolezza che la Tav non può restare bloccata sui Berici come è stato da 15 anni a questa parte, Vicenza si trova infatti in una posizione assai delicata. “Io non sto creando problemi, come qualcuno ha detto in questi giorni – precisa Variati -. Anzi, sto cercando una soluzione ad un problema che altri, prima di me, hanno affrontato senza successo”.

Proprio per la centralità che riveste Vicenza per sbloccare la progettazione della nuova linea, nel corso dell’incontro che si è tenuto recentemente a Palazzo Trissino tra i sette sindaci dei Comuni capoluogo del Veneto, Variati era stato incaricato di occuparsi dell’Alta Capacità-Alta Velocità. “In quell’occasione – evidenzia il sindaco – è emerso chiaro a tutti noi che ogni volta che c’è da realizzare un’opera nel Veneto, lo Stato va al risparmio. Con tutto ciò che quest’area del Paese ha dato in termini di solidarietà nazionale, per una volta lo Stato metta tutti i soldi che servono per mantenere la Tav a ridosso dell’attuale linea. Non crediamo sia questo paio di miliardi in più che servono per una galleria a tenere bloccata l’intera opera, visto che in altre zone d’Italia è sotto agli occhi di tutti quanti soldi vengono buttati”.

Variati annuncia inoltre un incontro tecnico con l’assessore regionale alle politiche della mobilità e infrastrutture Renato Chisso, in cui verranno riviste le singole ipotesi finora formulate. Dopodiché presenterà le varie possibilità sia ai colleghi sindaci degli altri capoluoghi veneti, sia a quelli dei Comuni berici coinvolti dalla Tav: “A differenza di quelle militari – chiosa Variati -, è difficile realizzare opere civili senza condivisione”.

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