Città di Vicenza

10/12/2008

Bilancio di previsione 2009. Variati: “Situazione drammatica"

"Il Comune da solo offre il 30% dei servizi ai cittadini, ma è diventato l’anello debole di un sistema generale incapace di gestire la spesa pubblica. Credo sia vicino il momento della ribellione”

“Tempi duri. Bisogna tagliare, ma il margine di manovra è davvero ridotto”. Queste le amare parole con le quali il sindaco di Vicenza Achille Variati ha commentato la riunione di giunta di questa mattina, nella quale con gli assessori ha fatto il punto sulla predisposizione del bilancio di previsione 2009. “Oggi abbiamo analizzato la previsione di spesa corrente  – ha proseguito il sindaco –, che dovrebbe ammontare a 93 milioni e 838 mila euro. Di questa cifra soltanto 5 milioni e 655 mila euro sono discrezionali; cioè non sono spese obbligatorie. E su queste dovremo lavorare per tagliare almeno 2 milioni di euro, pari a quanto quest’anno riceveremo in meno dallo Stato. Sul resto delle spese correnti, infatti, non possiamo intervenire, perché si tratta di costi obbligatori: quasi 15 milioni di euro per i mutui, 36 milioni e mezzo di euro per il personale, 10 milioni di euro per convenzioni già stipulate; 6 milioni e 800 mila euro per canoni Amcps e Aim, 6 milioni di euro per le spese di funzionamento della macchina comunale, oltre 600 mila euro per i canoni telefonici…”.

“Gli assessori - prosegue Variati - hanno preso atto della situazione ed hanno assunto non solo l’impegno di mettere nel cassetto sogni che avrebbero aumentato la spesa rispetto al già magro bilancio ereditato nel 2008, ma anche il compito di trovare il modo di tagliare gli ulteriori 2 milioni di euro che quest’anno non riceveremo dallo Stato.”.

Ancora più amare, se possibile, le conclusioni del sindaco: “In un’epoca di chiacchiere sul federalismo fiscale, questa è la situazione, con un Comune che si fa carico del 30 per cento dei servizi offerti dalla pubblica amministrazione ai cittadini, ma che si trova ad essere l’anello debole di una catena dove tutti gli altri enti scaricano costi e responsabilità e che assume su di sé tutto il peso degli errori, dell’incompetenza e dell’incapacità generale di gestire la spesa pubblica. Credo davvero che si stia avvicinando il momento della ribellione”.

Di fronte all’evidente difficoltà di far quadrare i conti, la giunta ha quindi scelto di procedere in modo collegiale, decidendo insieme quali spese considerare indifferibili: “Quello che è certo – conclude il sindaco – è che non intendo mettere in discussione interventi prioritari per la comunità e che questi non sono tempi nei quali si possa gravare ulteriormente sulle imprese e sulle famiglie. Non escludo pertanto che il Comune questa volta decida addirittura di rivedere anche impegni già presi nei confronti di terzi”.

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