Città di Vicenza

07/11/2008

Palladio Infinito, secondo set: nuove immagini per la videoinstallazione della Basilica Palladiana

"Palladio infinito", la grande video installazione allestita sul cantiere della Basilica, rinnova i suoi contenuti con un nuovo set di immagini dedicate al mistero del genio del Palladio e alla poesia della città di Vicenza, delle sue vie, dei suoi monumenti, delle sue visioni. Sfruttando l’avanzata tecnologia adottata nel progetto di "Palladio Infinito", si e' resa possibile una nuova miscela di immagini.

Il totale della durata di queste nuove clip sommate e' ancora una volta di circa 30 minuti.
Il primo set e il secondo set si alterneranno nella visione ogni sera, mantenendo come unica colonna sonora il fascinoso tappeto sonoro "Palladio Infinito" dei Vibe Landscapes.
Trovano spazio in questo nuovo set clip editate solo per l'occasione, inediti assoluti realizzati dall’artista Roberto Dal Bosco con il supporto grafico artistico di Stefano Piermatteo della ditta Raggi di Luce.

Le nuove clip sono state create a partire dal feedback della piazza: ad esempio, le immagini di completamento virtuale della Basilica, che alla premiere ricevettero un inaspettato applauso a scena aperta, sono state privilegiate, sondandone varie possibilità creative: la Basilica immersa fra le nuvole, la Basilica che si staglia tra i monti vicentini e lo Spirito Santo che vola come dipinto 500 anni fa dal Fogolino, la Basilica come porta di un nuovo infinito spazio cosmico, e tanto altro ancora.

Rivisitato anche il misterico simbolo del Bucranio, la decorazione seriale marmorea con i Teschi di bue ornati di festoni presente su tutta la Basilica.

Il teatro Olimpico, ancora, diviene protagonista di questo secondo set, e viene indicato anche esso come cancello per l'infinito cosmico, sia nella parte della scenografia sia per quanto riguarda il suggestivo tetto di nuvole.

Tra le clip che riprendono immagini pittoriche, si e' dato spazio a ulteriori capolavori conservati alla Pinacoteca di Palazzo Chiericati, come "Madonna in trono con il Bambino tra i santi Giovanni Battista, Bartolomeo, Agostino e Sebastiano e tre angeli musici" di Bartolomeo Montagna, "Sant’Agostino risana gli sciancati" di Tintoretto , "La Vergine assunta in una gloria di angeli" di Giovanni Speranza de Vajenti, L'"Immacolata Concezione" di Gian Battista Tiepolo.

Viene dato risalto, infine, alla Rotonda, glorificata in tutta la sua scientifica, simmetrica perfezione in una antica stampa tedesca in cui il progetto e' in mano alla Dea Minerva.

 "E' un set molto più intenso, secco, forse in un certo senso perfino oscuro – dichiara Roberto Dal Bosco -  Certo, manca di molta parte cinefotografica, è più astratto e meno statico. Senza però perdere lo spessore contemplativo, che è una delle cifre attraverso le quali abbiamo programmato i ritmi e le forme della visione".

"Forse perché ultimato durante le ore piccole della notte di Ognissanti – prosegue Dal Bosco - ha come un senso più misterioso. Ho cercato con delle intuizioni visuali di ricevere una volta di più la bellezza enigmatica che promana dal Palladio e da Vicenza. Tra le nuove clip compositate, una di quelle di cui vado più fiero e' quella del "balcone sull'infinito", come lo abbiamo battezzato mentre lo realizzavamo. In questa sequenza altro non si vede se non l'atrio di Villa Cerato, immaginato come una sorta di veranda marmorea che da sullo spazio profondo. Questo senso di intimità (il punto di vista e' dall'interno della villa) e allo stesso tempo di stupore cosmico rendono bene un'idea centrale del lavoro, e cioè che il vicentino vive tranquillo all'interno di uno spazio di meraviglie elaborato mezzo millennio fa dal Palladio. Familiarità domestica e struggimento celeste: ecco un altro modo per spiegare le due parole accostate nel titolo: Palladio Infinito".

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