Città di Vicenza

10/10/2008

Il sindaco Variati sul federalismo fiscale al convegno Ires: “La compartecipazione al gettito erariale è un diritto costituzionale. È l’idea della finanza derivata che è estranea alla Costituzione"

E’ intervenuto anche il sindaco Achille Variati stamane alla presentazione nella sala Stucchi di Palazzo Trissino del nono rapporto Ires/Nobel dal titolo “Il Veneto visto dai bilanci dei Comuni”.
Davanti ad una folta platea composta in gran parte da sindaci e amministratori locali Variati ha aperto il suo intervento riallacciandosi agli ultimi fatti di cronaca politico-amministrativa avvenuti a Vicenza per la questione legata al Dal Molin: “Del resto anche questo problema attiene all’autonomia degli enti locali – ha sottolineato in particolare -. Sarebbe infatti auspicabile che la forza della politica consistesse nel riuscire a coniugare la ragion di Stato con le ragioni della comunità”.

Il progetto Nobel (Nuovo osservatorio sui bilanci degli enti locali) presentato al convegno dell’Ires è stato avviato nel 1998 per diffondere la consapevolezza del delicato equilibrio in cui vivono gli enti locali, stretti tra scarsità di risorse e domande sociali crescenti.

“Il percorso verso il federalismo fiscale non passa attraverso l’abolizione dell’Ici, per quanto fosse un’imposta poco simpatica – ha dichiarato il sindaco entrando nel merito del rapporto Nobel –, così come diventa difficile comprendere chi scarica le colpe delle difficoltà a livello centrale sugli enti locali, ponendo regole inique sul patto di stabilità. Tutto ciò deriva da un’antica e cattiva abitudine di vedere gerarchie tra le istituzioni. In realtà i Comuni contano quanto le Regioni e lo Stato, e a dirlo è la Costituzione – ha ribadito il sindaco -. Per cui è illegittimo che lo Stato intervenga così pesantemente nei Comuni. Nell’Italia che verrà il Comune resterà un’istituzione fondamentale e insostituibile nei servizi al cittadino”.

“Il nono rapporto Ires/Nobel – ha poi evidenziato Variati - ha dimostrato con correttezza scientifica che l’assegnazione del 20 per cento dell’Irpef porta ad una distribuzione della ricchezza non omogenea a causa delle diversità che esistono fra i Comuni veneti. Il federalismo – ha quindi spiegato - si basa su tre parole applicate poco e male: responsabilità, solidarietà e sussidiarietà. Di queste tre tradurrei la solidarietà con la necessità di garantire i servizi essenziali a tutti i cittadini, in pianura come in montagna, al nord come al sud, nei Comuni piccoli come in quelli grandi. I servizi essenziali devono però essere legati a costi standard che hanno bisogno di parametri, perché c’è diversità tra i costi che si sostengono, ad esempio, in montagna e quelli che si sostengono in pianura”.
“La compartecipazione al gettito erariale – ha quindi ribadito il sindaco – è un diritto costituzionale. È l’idea della finanza derivata che è estranea alla Costituzione. Dopo tanti anni che si parla di federalismo, ora siamo alla fase della richiesta pressante. Tuttavia c’è un problema di rappresentanza – ha accusato -. I partiti, i parlamentari stanno rappresentando le nostre istanze? Non mi pare. E l’Anci? In modo insufficiente. Perché tutte queste associazioni – ha concluso – si sono costituite nel tempo nell’ottica piramidale della gerarchia: l’Anci nazionale è più forte quando rappresenta le esigenze delle grandi città. Meglio allora correggere questo difetto di rappresentanza, altrimenti potrebbero nascere dei guai”.

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