Città di Vicenza

07/10/2008

“Palladio infinito”: una video installazione site specific sulla facciata della Basilica Palladiana di Vicenza

Tutte le sere dal 10 ottobre al 30 novembre

Si chiama “Palladio Infinito” ed è una celebrazione visuale del genio eterno di Andrea Palladio, proiettata sul monumento-simbolo della città di Vicenza: la Basilica Palladiana. Il progetto, che prenderà il via venerdì 10 ottobre alle 21.30 in Piazza dei Signori e proseguirà sino al 30 novembre, è inserito nel pacchetto di iniziative “Vicenza, città del Palladio”, sostenuto dalla Fondazione Cariverona.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Palazzo Trissino dall’assessore alla cultura Francesca Lazzari e dal vicepresidente della Fondazione Cariverona, Ambrogio Dalla Rovere.

L’assessore Lazzari ha evidenziato la valenza innovativa del progetto, costruito intorno al cantiere – evento della Basilica: “Credo che vada sottolineata, in questa inedita “lettura” del genio palladiano che il Comune ha inteso proporre, la necessità di sbarazzarsi di timori reverenziali talvolta ingiustificati e di guardare in modo diverso alla persistenza della creazione artistica attraverso il tempo. Con il massimo rispetto, ma anche con coraggio, credo si debbano proporre chiavi interpretative e relazionali fortemente ancorate alla contemporaneità”.

Il vicepresidente della Fondazione Cariverona Dalla Rovere ha sottolineato, con soddisfazione, “la massima collaborazione immediatamente instaurata con questa giunta comunale, per realizzare importanti iniziative che contribuiscano alla valorizzazione della città”.

Ideata e realizzata da Roberto Dal Bosco con il supporto grafico-artistico dello studio Fast Forward, il contributo tecnico della ditta Raggi di Luce di Sovizzo e la collaborazione della ditta Sacaim che sta curando il restauro della Basilica, “Palladio Infinito” è una video-installazione site specific che sarà trasmessa ogni giorno, dal tramonto alla notte, fino al 30 novembre, giorno di nascita del celebre architetto. È prevista anche la diffusione di musica d’ambiente scritta per l’occasione. Lo schermo, tra i più grandi d’Europa per questo tipo di realizzazioni, misura 28 x 20 metri.

La sera dell’inaugurazione, sarà in Piazza dei Signori per una performance musicale dal vivo anche il duo Vibe Landscapes che ha firmato la parte musicale: si tratta di Livio Magnini, già chitarrista dei Bluvertigo, ed Elio Marchesini, percussionista al Teatro alla Scala di Milano.

“L'idea di base - ha spiegato Roberto Dal Bosco - è quella di creare, nel cardine della città palladiana, una situazione che rielabori e rifletta la ricchezza dell'opera palladiana e, più in generale, l'enorme vastità del patrimonio artistico vicentino”.

L'installazione è da considerare un unicum concepito per celebrare l'unicità della città e la magia storica del suo luogo principale, sfruttando l'occasione del restauro della Basilica per trasformarla in uno schermo che racconti visualmente Palladio e Vicenza.

La Basilica risulterà così divisa in due parti complementari: da una parte la sua fisicità, la sua materialità grandiosa appena restaurata; dall'altra una sorta di schermo-specchio che rifletta idealmente i valori che l’hanno generata e che perdurano attraverso i secoli.

Il video è da intendersi come pura decorazione di fondale, scenografia luminosa, che non disturba il passante e non richiede allo spettatore un'attenzione continua. Si tratta piuttosto di una finestra su un mondo ideale cui potersi affacciare quando si vuole e come si vuole. Le immagini saranno poste in uno speciale computer che ne automiscelerà la sequenza, in modo da creare loop non ripetitivi.

La parte audio prevede la scrittura apposita di musica d'ambiente, ispirata direttamente dagli spazi della piazza. Così come Brian Eno Scriveva Music for Airports, inventando paesaggi sonici adatti agli spazi aeroportuali, a Vicenza si avrà un’originale Musica per Piazza dei Signori: una musica neutra, non invasiva, ma ipnotica, che celebra la dimensione urbanistica della città. Una musica scritta utilizzando lo spazio stesso davanti alla Basilica come partitura.

ASPETTI TECNICI

I contenuti video

Palladio infinito si compone di tutte immagini originali, create appositamente per l'installazione. Alla realizzazione delle componenti video hanno partecipato, tra riprese e post-produzione circa una decina di specialisti dello studio di post-produzione Fast Forward di Milano.

Tutto il video è stato ripreso e lavorato in una definizione doppia rispetto ai consueti standard; esso si compone di alcuni ingredienti fondamentali come i “time-lapse” che ritraggono lo scorrere del tempo nella città di Vicenza e negli spazi palladiani, animazioni di disegni autografi di Andrea Palladio, schermate animate di forza evocativa e astratta con stelle e galassie, animazioni di pitture coeve al Palladio facenti parte del patrimonio della città di Vicenza, e altro ancora.

Il “time-lapse” è una tecnica foto-cinematografica che consiste nello scattare un fotogramma ogni X secondi, in modo da ottenere un'immagine in cui sia assolutamente visibile il passare del tempo. La tecnica, portata alla notorietà dal documentario Koyaanisqatsi di Godfrey Reggio, è stata applicata alla città di Vicenza ben poche volte in precedenza. Alla realizzazione dei time-lapse ha collaborato la Mnogo film di Alessandro Trettenero. La qualità visiva di questi filmati in time-lapse è 4K, ovvero lo standard più alto ad oggi concepito per una proiezione, lo standard degli Imax.

Le animazioni astratte sono state costruite con un software sperimentale open source chiamato Apophysis praticamente mai usato per una produzione video in precedenza.

I campi stellari e le altre animazioni in tre dimensioni sono state lavorate minuziosamente, con tempi di render enormi che, pur disponendo di computer a 8 processori e 8 giga di ram, in un caso sono arrivati a sette giorni di calcolo ininterrotto per una sequenza di 20 secondi. Forse un'altro piccolo, estenuante record.

Le animazioni delle pitture riguardano invece il patrimonio artistico vicentino, le cui scansioni sono state gentilmente trasmesse agli autori dalla Pinacoteca civica di Palazzo Chiericati. Saranno presenti infatti gioielli della pittura conservati nel museo civico come La verità svelata dal tempo di Giambattista Tiepolo e Il battesimo di Cristo nel Giordano di Giovanni Bellini (recentemente inviato dalla Chiesa di Santa Corona al Quirinale dove sarà in mostra), come pure capolavori meno conosciuti come i quadri del Fogolino, eseguiti al tempo della vita di Palladio in cui entrano per la prima volta rappresentazioni del panorama della città e della Basilica Palladiana.


LA PROIEZIONE E LO SCHERMO

La proiezione sarà effettuata con due potenti proiettori 16.000 ansi-lumen e con un innovativo sistema hardware-software chiamato Catalyst, che permette di mandare in onda clip visive in sequenze preordinate, creando ritmi diversi ed evitando così la lineare ripetitività dei dvd mandati a loop.Il Catalyst è considerato il sistema più d'avanguardia nel campo delle videoproiezioni. “Palladio Infinito” sarà probabilmente l'unica installazione in Italia ad utilizzare tale sistema.

Uniche sono anche le proporzioni della superficie schermica: 28 metri per 20 circa, lo schermo posto sul cantiere della basilica supera in dimensioni la media degli Imax (22m x16), candidandosi ad essere uno dei più grandi schermi d'Europa. Il record fino a qualche anno fa era l'Arcadia di Melzo (Mi) che misura 30x16.50. Il telo per la proiezione è stato messo a disposizione dalla Sacaim, azienda che sta restaurando la Basilica Palladiana.

I “VIBE LANDSCAPE” E GLI STRUMENTI MUSICALI UTILIZZATI

Il duo Vibe Lanscapes si avvale di strumentazioni del tutto particolari: per affinare la sonorità il più precisamente possibile; oltre alla marimba e alla chitarra, vi è tutta una serie di strumenti preparati (provenienti dall'India, dal Burkina Faso, e dal altri paesi) e di apparecchiature elettroniche come loop machine, il vocoder, la batteria elettronica N-Sonic, il Theremin.

Vibe Landscapes è un duo di musica sperimentale votato al suono d'ambiente. Ha suonato sia in luoghi improbi (come un cantiere sotterraneo a Milano, 2005) che in contesti internazionali (India, 2006).

Livio Magnini (Milano, 1973), chitarrista dell'acclamata band Bluvertigo ha lavorato anche per i Jetlag e i Rezophonic, è pure produttore musicale per artisti di fama nazionale come Giorgia. È stato campione mondiale di scherma. Elio Marchesini (Milano 1972) è percussionista nell'Orchestra del Teatro alla Scala. Collabora con i più grandi direttori d'orchestra del mondo e le maggiori orchestre europee.

ROBERTO DAL BOSCO

Roberto Dal Bosco (Vicenza, 1978) regista, è autore di spot e programmi televisivi. Le sue video-installazioni sono state montate a Novara Jazz Festival (2007 e 2008), a Madras e Calcutta (2005, 2006).

«L'opera si chiama Palladio Infinito perché noi celebriamo oggi mezzo millennio di Palladio ma dobbiamo pensare che Palladio ci sarà in eterno. Palladio è infinito nel tempo come nello spazio. Tutto il mondo ha palazzi che vivono delle idee di Palladio, è così - almeno per questo, almeno per un giorno - possiamo considerare Vicenza la capitale dell'Universo. Palladio è infinito perché ha preso la civiltà del classico e l'ha sposata con la natura, senza invaderla, creando qualcosa che sopravvivrà per sempre nei secoli, nei continenti, forse pure su altri pianeti. La Basilica Palladiana era chiamata anche Palazzo della Ragione. Filosoficamente, La ragione è per noi occidentali la matrice dell'universo, l'ordine delle cose, il Verbo, il Logos. La Basilica è quindi la sede del Logos, il fulcro dell'ordine da cui devono irraggiare infinitamente tutte le altre realtà: come a dire, il centro del cosmo. Palladio è infinito perché ha sposato la meraviglia della geometria, della proporzione, del cosmo e perché è riuscito a rendere immortale una città intera. Perché se Palladio è infinito anche Vicenza è infinita. Una piccola città eterna».

«Mi resi conto del significato profondo di essere vicentino dieci anni fa, in un cinema sotterraneo di Milano. Davano il Don Giovanni, il film-opera che Losey girò a Vicenza l'anno in cui io vi nacqui. Non sapevo niente del film, sapevo solo che era stato girato in Veneto. Quando vidi le prime immagini, capii che che quella scalinata ricoperta di muschio era quella che dalla Torre Bissara porta al primo piano della Basilica. La lunga sequenza che scende poi dalla Basilica in Piazza mi aprì definitivamente il cuore. Quello spazio tratteggiato da Losey, che era al contempo potente e misterioso nella sua geometria perpetua, lo sentivo mio con ogni fibra dell'anima. Quel mistero, quella potenza, sono lo spazio di Vicenza, lo spazio di Palladio. Sullo stesso spazio stiamo proiettando cinquecento anni dopo un omaggio di cinquecento metri quadrati a questa cifra misteriosa, a questo spazio di meraviglia dentro cui sono cresciuto, e che tuttora cresce in me».

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