Città di Vicenza

08/09/2008

Variati: “Consultazione opportuna, legittima e giusta. Gli americani hanno finora agito con intelligenza e rispetto”.

E l’11 settembre il Comune organizza con i militari della Ederle una preghiera multi confessionale

"Il presidente Berlusconi definisce ‘inopportuna’ la consultazione popolare istituita dal consiglio comunale di Vicenza? Per noi invece è opportuna, legittima e giusta". Risponde così il sindaco di Vicenza, Achille Variati, alla lettera ricevuta dalla presidenza del consiglio dei ministri.

"Abbiamo sempre spiegato, anche al governo, che la consultazione non è su materia sottratta al potere dell’ente locale. Ai cittadini, cioè, non chiediamo di esprimersi su scelte di politica estera o di difesa, e neppure su ‘base sì, base no’. Il quesito riguarda il destino patrimoniale e urbanistico di un’area delicatissima e strategica dal punto di vista ambientale, per la presenza sottosante della grande falda che da acqua alle province di Vicenza e Padova. I vicentini dovranno dire se vogliono o meno che il Comune avvii la procedura per chiedere la cessione dell’area, da destinarsi a usi collettivi. Questo è, nei fatti, nelle nostre facoltà: e credo che, se a chiederlo saranno in molti, avrà peso".

"Voglio anche ribadire – ha aggiunto il sindaco Variati – che la posizione della mia maggioranza non è certo improntata ad anti-americanismo: diciamo di no a questo progetto, localizzato in quel sito particolare, per le specifiche ragioni che abbiamo sempre addotto.  E va detto che, nei fatti, fino a questo momento le autorità militari americane hanno agito con intelligenza, senza forzare la situazione pur avendo già la disponibilità materiale dell’area: non hanno avviato i lavori, contribuendo nei fatti – come avevamo chiesto – a non acuire le tensioni. Un’ulteriore prova dell’amicizia tra Vicenza e la comunità americana la si avrà giovedì 11 settembre: insieme al comando della Ederle, il Comune ha organizzato una cerimonia di preghiera multi confessionale per ricordare le vittime dell’11 settembre 2001. Un modo, da me fortemente voluto, per portare una commemorazione solitamente fatta all’interno delle basi nel cuore della città e della comunità, e per testimoniare i legami che ci uniscono, da oltre 50 anni, agli ospiti statunitensi".

"Il problema vero con questo progetto – conclude Variati – è nel modo poco trasparente e poco rispettoso delle ragioni della comunità con cui è stato sviluppato. La lettera del presidente Berlusconi richiama il parere favorevole dato dalla precedente amministrazione comunale (peraltro senza consultare, su una materia tanto delicata, la popolazione). Ebbene, se quel parere era determinante, va ricordato che il sì era vincolato al rispetto di alcune condizioni, come la salvaguardia della piena funzionalità dell’aeroporto civile: come mai, allora, la società Aeroporti Vicentini e l’Aeroclub contestano il progetto, che, dicono, distruggerebbe lo scalo vicentino? È solo uno dei tanti elementi che conferma la nostra antica tesi: la decisione di fare la nuova base nel luogo peggiore per Vicenza è stata presa nel più totale disinteresse, e direi disprezzo, per le ragioni di un territorio che non è certo abituato alla contestazione per la contestazione, ma che dal proprio Governo si aspetta, oltre alla capacità di decidere, anche la capacità di decidere bene, e con intelligenza".

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