Città di Vicenza

05/09/2008

Società del Quartetto: presentata in Sala Stucchi la 99ª stagione concertistica

Questa mattina, nella Sala Stucchi di Palazzo Trissino, è stata presentata la 99ª stagione concertistica della Società del Quartetto. A fare gli onori di casa a Palazzo Trissino, il vicesindaco Alessandra Moretti che dopo aver dichiarato la vicinanza dell'amministrazione comunale a iniziative di così alto spessore culturale, ha dato la parola, per la presentazione del programma, al presidente Paolo Pigato e al direttore artistico Piergiorgio Meneghini.

Ottobre 2008 e Maggio 2009: Salvatore Accardo e András Schiff. Sono questi l’Alfa e l’Omega della stagione concertistica numero 99 disegnata dal direttore artistico della Società del Quartetto di Vicenza, Piergiorgio Meneghini.

Se all’archetto del grande violinista napoletano ed alla tastiera del sommo pianista (e direttore) ungherese sono affidati gli appuntamenti inaugurali e quelli conclusivi della programmazione, il resto del calendario presenta, da novembre ad aprile, una parata di interpreti internazionali ed una varietà di repertori in grado – ne siamo certi - di coinvolgere tanto i neofiti, quanto i più assidui frequentatori di sale da concerto.

A cominciare da Louis Lortie, il pianista di origine canadese che martedì 4 novembre “cesellerà” gli Studi di Chopin, uno dei suoi autori prediletti. Per gli appassionati vicentini della grande musica sarà pertanto il caso di seguire l’invito del quotidiano inglese “The Daily Telegraph” che, presentando un recital di Lortie a Londra, scrisse: «vale proprio la pena di mollare tutto per andare a sentirlo suonare».

Ed invero una serata in compagnia di Lortie (già vincitore del “Busoni” e del “Leeds”) arricchisce immancabilmente l’animo dell’ascoltatore per l’intensità, la leggerezza ed il colore che scaturiscono dalle sue interpretazioni, soprattutto quelle chopiniane.

Altra stella del concertismo internazionale è quella di Gidon Kremer, il superbo violinista di Riga allievo di David Oistrakh, che alla guida del suo complesso orchestrale “Kremerata Baltica” arriverà al Comunale di Vicenza il 2 dicembre per una serata che si preannuncia da “tutto esaurito”.

Il programma proposto dalla “Kremerata” è nettamente diviso a metà: da una parte intense pagine di Schubert, dall’altra brani di autori russi dell’epoca moderna e contemporanea, poco eseguiti nelle sale da concerto. Si tratta di Reinhold Glière (1875-1956) e dei contemporanei Victor Kissine e Leonid Desyatnikov, compositori molto vicini a Kremer al quale hanno dedicato più di un loro lavoro.

I due appuntamenti di gennaio saranno dedicati all’integrale delle sei Suites “a solo” di Bach, vera e propria “summa” della letteratura per violoncello di tutti i tempi, nell’interpretazione di due fra i più preparati specialisti in attività: Sigiswald Kuijken (il 14 gennaio) e David Geringas (il 29 gennaio). Da notare che Kuijken eseguirà le Suites bachiane in maniera - per così dire – strettamente “filologica” suonando una fedele riproduzione di viola da spalla, una sorta di violoncello dalle misure ridotte molto in voga all’epoca di Bach.

Quanto a Geringas, allievo prediletto del grande Rostropovich, si tratta di un musicista estremamente versatile che sa dare il meglio di sé tanto nel repertorio barocco quanto in quello contemporaneo, ambito nel quale numerosi compositori hanno scritto appositamente per lui.

Per restare in tema violoncellistico è da segnalare un’altra esecuzione integrale, questa volta beethoveniana, con le Sonate per violoncello e pianoforte del genio di Bonn. Ad eseguire il primo dei due concerti del ciclo (il 6 febbraio al Comunale), la coppia di talenti italiani formata dal violoncellista Enrico Bronzi (che come componente del Trio di Parma si esibisce regolarmente nelle più note sale concertistiche del mondo) e dal pianista veronese Filippo Gamba.

Il “principe degli strumenti” sarà l’indiscusso protagonista del concerto di venerdì 20 febbraio (nella sala principale del Teatro Comunale) con Alexander Lonquich. Quella del pianista tedesco è una presenza ricorrente nei cartelloni della Società del Quartetto, e proprio per questo è da precisare che ogni suo recital è frutto di una precisa scelta programmatica e non di mera ripetitività. Lonquich è infatti un artista ed un uomo di cultura a tutto tondo, un attento studioso, ma soprattutto un musicista in continua evoluzione, il cui valore va ben al di là del pur grande bagaglio tecnico che gli viene universalmente riconosciuto. E dunque ogni sua performance ci presenta un Lonquich anno dopo anno con sfumature diverse; un artista più ricco e maturo, che oltre ad eseguire i brani, li presenta spaziando – prima ancora che con le note – con le parole.

Carl Philipp Emanuel Bach (il quarto dei venti figli del più famoso Johann Sebastian), Haydn e Schumann sono gli autori in programma.

Il 2 marzo 2009, al “ridotto” del Teatro Comunale, sarà di scena quel Trio formato da Fulvio Luciani (violino), Stefano Guarino (violoncello) e Riccardo Zadra (pianoforte) che, in calendario nella passata stagione, fu costretto a dare forfait per l’infortunio di un musicista. In programma il Trio in do minore op. 1 n. 3 di Beethoven, il Trio in fa maggiore op. 80 di Schubert e lo stupendo Trio in la minore di Maurice Ravel.

Dieci giorni più tardi (il 12 marzo alla Basilica dei SS. Felice e Fortunato) sarà ospite della Società del Quartetto quella che è considerata la più rinomata orchestra da camera del Vecchio Continente (e fra le più blasonate del mondo): la Camerata Academica des Mozarteums Salzburg, altrimenti nota come Camerata Salzburg. Il complesso salisburghese, fondato nel 1952 da Bernhard Paumgartner e poi guidato da artisti del calibro di Antonio Janigro e Sándor Végh, si presenta a Vicenza con il suo nuovo direttore Leonidas Kavakos per una serata – di quelle sicuramente da ricordare negli anni - che prevede il Concerto n. 1 in re minore di Bach, la Suite per orchestra d’archi di Janáček e “La morte e la fanciulla” di Schubert, nell’arrangiamento per orchestra d’archi di Gustav Mahler.

Altro appuntamento da non lasciarsi scappare è quello del 24 marzo, quando i riflettori del Teatro Comunale di Vicenza si accenderanno sul Tokyo String Quartet, leggendaria formazione cameristica sorta oltre trent’anni fa all’ombra di quella prestigiosa fucina di talenti che è la Juilliard School of Music di New York.Il Quartetto di Tokyo eseguirà i Quartetti per archi op. 76 di Franz Joseph Haydn.

Il collaudato duo formato dal talentuoso violinista veneto Domenico Nordio e dal pianista di origine ucraina Semion Balschem sarà impegnato, venerdì 17 aprile, nel terzo appuntamento con l’integrale delle Sonate per violino e pianoforte di Beethoven. In programma le Sonate nr. 1 e 3 dall’opera 30 e la n. 2 op. 12 in la maggiore.

Meritano, infine, di essere ricordati a parte due appuntamenti, di quelli da segnare subito in agenda.

Sabato 22 novembre (e domenica pomeriggio 23, in replica) sarà rappresentata al Comunale la fiaba musicale in due atti “Pinocchio”, musicata da Pierangelo Valtinoni su libretto di Paolo Madron, liberamente tratto dal capolavoro di Carlo Collodi.

Già presentata con grande successo alla Komische Oper di Berlino e alla Staatsoper di Hamburgo, la seconda versione del lavoro di Valtinoni sarà rappresentata a Vicenza in “prima” nazionale. La fiaba musicale, indicata per un pubblico dai sei anni in su, vedrà collaborare assieme i Conservatori di Musica di Vicenza, Verona e Castelfranco Veneto e sarà diretta da Carlos Spierer per la regia di Carlo Presotto.

L’altro appuntamento da cerchiare in rosso è quello di sabato 4 aprile con la “Cappella Pietà de’ Turchini”, l’ensemble barocco specializzato nel repertorio napoletano del Sei-Settecento, periodo nel quale la città partenopea era una grande capitale internazionale della musica. Il merito di questa formazione, riconosciuta come uno dei complessi strumentali e vocali di punta nel panorama concertistico europeo, è stato quello di ridare vita ad uno sterminato repertorio dimenticato per secoli in archivi, chiese e biblioteche napoletane, riportando alla luce autentici capolavori inediti.

La formazione napoletana, sotto la guida di Antonio Florio, proporrà a San Felice un raffinato programma in clima pasquale che prevede, fra gli altri brani, l’esecuzione dello Stabat Mater di Pergolesi, opera che la tradizione vuole sia stata completata il giorno stesso della morte del suo autore.

Tornando ai due capisaldi della 99ª stagione concertistica, c’è da dire che Salvatore Accardo si presenterà al Teatro Olimpico con la sua fedele schiera di amici/musicisti fra i quali non si possono non citare il celebre violoncello di Rocco Filippini, le prime parti delle Orchestre della Scala e di Santa Cecilia (Simonide Braconi e Francesco Fiore) e la rosa dell’Estrio (Laura Gorna, Cecilia Radic, Laura Manzini). In questa settima edizione delle “Notti Trasfigurate” (il 17, 19 e 21 ottobre), Accardo & Co. proporranno al pubblico dell’Olimpico, accanto a pagine di Mendelssohn, Mozart e Schubert, autori – a cavallo fra Otto e Novecento - meno conosciuti dal grande pubblico. E’ il caso dei francesi Ernest Chausson e Jean Françaix (l’uno post-romantico, l’altro decisamente neoclassico), del ceco Leos Janáček (del quale saranno eseguite le “Lettere intime” per quartetto d’archi), dello svizzero Ernest Bloch e dell’argentino Alberto Ginastera, del quale sarà interpretato il Quintetto per pianoforte e archi.

Quanto alla XII edizione di “Omaggio a Palladio” con András Schiff, vi sono da sottolineare due importati novità. La prima è che i tre concerti con il grande pianista e direttore ungherese e la sua orchestra “Cappella Andrea Barca” non sono inclusi nei concerti in abbonamento. La seconda, che per la prima volta in dodici anni Schiff abbandonerà, per il concerto inaugurale della rassegna, il consueto scenario del Teatro Olimpico per debuttare nell’altrettanto suggestiva cornice romanica della Basilica dei SS. Felice e Fortunato. A San Felice (il 1° maggio) Schiff e la Cappella Andrea Barca (affiancata dal complesso corale Schola San Rocco) affronteranno un repertorio decisamente sacro che avrà come momento principale l’esecuzione dello splendido Requiem in re minore di Mozart.

Di estremo interesse e come di consueto corposo il programma dei concerti di sabato 2 e domenica 3 maggio (entrambi all’Olimpico) con due Sinfonie di Haydn (la n. 80 e la “London”), la Sinfonia “Scozzese” e l’Ouverture “Le Ebridi” di Mendelssohn ed il secondo Concerto Brandeburghese di Bach. In mezzo, spazio all’arte pianistica di Schiff con il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 di Mendelssohn e la Suite inglese n. 6 di Bach.

Un’ultima, curiosa annotazione. In questi tempi di globalizzazione, fra gli oltre 200 artisti (fra solisti e orchestrali) che saranno di scena a Vicenza, sono rappresentati ben 4 continenti e decine di Paesi: dalla Lituania agli Stati Uniti, dal Giappone al Canada, dalla Grecia all’Australia. Oltre, naturalmente, ai molti talenti di casa nostra. Segno, anche questo, della grandezza, dell’universalità e del fascino del linguaggio musicale, capace di oltrepassare confini, culture, razze e religioni diverse. La musica è grande anche per questo.

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