Città di Vicenza

13/08/2008

Manutenzione straordinaria al verde pubblico della città. A breve 95 vecchie piante verranno abbattute e sostituite. Entro fine anno un piano generale sul verde pubblico

Alberi morti, malati gravi o pericolosamente instabili. In tutto Amcps – che gestisce il verde pubblico per conto del Comune - ne ha individuati 95 sul territorio comunale di Vicenza ed entro la fine del 2008 verranno via via abbattuti per lasciar posto a 136 nuovi impianti. I primi ad “andarsene” saranno 21 platani distribuiti soprattutto tra strada Pelosa, strada Postumia e viale Margherita: per evitare il diffondersi di funghi che si contagiano da pianta a pianta, la normativa fitosanitaria, prevede infatti che vengano abbattuti entro il 31 agosto.

Nel complesso tale intervento di manutenzione straordinaria del verde – che comporterà una spesa globale di 100 mila euro a carico dell’assessorato ai lavori pubblici – interesserà 11 filari stradali, 13 aiuole o aree verdi, 2 giardini scolastici e 3 parchi gioco.

“L’obiettivo primario di questo intervento, obbligatorio e da tempo procrastinato, – spiega l’assessore ai lavori pubblici Ennio Tosetto -  è garantire la pubblica incolumità, evitando incidenti che potrebbero rivelarsi anche molto gravi. Entro fine anno, inoltre, è volontà dell’amministrazione pensare ad un progetto complessivo che riqualifichi e ripensi tutto il verde pubblico, elemento fondamentale per la qualità della vita di una moderna città”.

Per questo il monitoraggio che viene effettuato nel corso dell’anno è continuo e viene svolto da personale tecnico qualificato che esegue indagini specialistiche con controlli fitopatologici a tappeto e, se necessario, verifiche interne dei tessuti legnosi, per stabilire l’effettiva stabilità della pianta. L’abbattimento resta comunque la soluzione estrema cui si ricorre quando tutti gli altri interventi sono già stati adottati. L’albero in città è infatti un elemento essenziale alla qualità del vivere urbano non solo per la produzione di ossigeno, ma anche per la funzione, tra le altre, di trattenimento delle polveri e di ombreggiamento.

Per questo – pur nella contrazione delle risorse a disposizione - prosegue anche quest’anno il progetto di un numero di reimpianti di alberi pari al numero di abbattimenti fino ad oggi segnalati. I 41 alberi in più che verranno piantati rispetto ai 95 da abbattere corrispondono infatti ad altrettanti alberi che sono già stati eliminati nell’ultimo periodo per varie cause: dal disseccamento della chioma per attacchi parassitari che può provocare la caduta di rami, allo schianto improvviso dell’albero per incidente stradale o per un evento atmosferico, fino all’instabilità per un’inclinazione eccessiva.

Venti infine le specie arboree che verranno ripartite tra i 136 nuovi impianti, scelte non solo per le loro caratteristiche ornamentali o per la loro resistenza all’inquinamento, agli attacchi parassitari e alla siccità, ma anche per la rapidità della crescita e per l’omogeneità con le specie preesistenti.

 

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