Città di Vicenza

16/07/2008

Manca il progetto finale della Ederle 2: i commenti del Comune di Vicenza

L’assenza del progetto definitivo della nuova base americana al Dal Molin, sottolineata   dall’Avvocatura dello Stato nel ricorso al Consiglio di Stato e resa nota all’opinione pubblica dalla stampa, alimenta la discussione sull’intero iter procedimentale fin qui seguito: lo rileva il Comune di Vicenza, che sottolineerà quest’aspetto della vicenda per presentare le sue ragioni al Consiglio di Stato, al quale il Governo si è appunto rivolto contro la decisione del Tar di sospendere il via dei lavori.

Questa mattina il sindaco Achille Variati ha assegnato all’assessore con delega agli affari legali Antonio Marco Dalla Pozza il compito di commentare quella che appare un’importante novità, che per il Comune di Vicenza rimette di fatto in discussione l’intero percorso autorizzatorio.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          

In particolare, se il progetto definitivo ancora non esiste, l’amministrazione comunale si chiede quale possa essere il motivo di tanta urgenza nel ricorso al Consiglio di Stato, al quale l’Avvocatura dello Stato aveva chiesto, senza peraltro ottenere soddisfazione, di esprimersi senza dare il tempo al Comune di organizzare la sua posizione.

“Se non c’è il progetto – sostiene l’amministrazione attraverso Dalla Pozza – non c’è nemmeno l’urgenza della consegna dell’area. Quindi è evidente che tutta questa fretta è soltanto di tipo politico, in un contesto nel quale il Governo italiano, rispetto agli americani, si dimostra “più realista del re”. Da ulteriore documentazione acquisita, del resto, fin dal febbraio di quest’anno risultava che l’area sarebbe stata consegnata agli americani dal 30 giugno 2008, ma che i lavori non sarebbero iniziati prima dell’1 ottobre. Ciò si aggiunge a quanto fino ad ora rilevato e ricompreso anche nella sospensiva concessa dal TAR, sul mancato rispetto delle procedure autorizzatorie”.

A questa considerazione di natura politica sullo scarso rispetto che il Governo ha continuato a dimostrare nei confronti del Comune di Vicenza, l’amministrazione comunale aggiunge riflessioni sulla validità delle autorizzazioni fin qui richieste: “Mancando il progetto definitivo sulla zona ovest – prosegue Dalla Pozza – non si capisce ad esempio su cosa sia stata espressa la stessa valutazione di incidenza ambientale (VincA) regionale, dal momento che cambiando la posizione della nuova base, cambiano probabilmente anche le condizioni di impatto sul territorio” .

In questo contesto estremamente confuso, per Dalla Pozza diventa ancora più importante la recente espressione del consiglio comunale di Vicenza, che insiste sugli aspetti ambientali di sua competenza e sottolinea la decisione del Comune di chiedere all’autorità regionale di esprimere la valutazione d’impatto ambientale (VIA), mai richiesta fino ad ora dal Governo italiano.

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