Città di Vicenza

09/07/2008

Dal Molin: il sindaco si prepara alla consultazione popolare: “Dal governo italiano non mi aspetto nulla, solo il rispetto che lo Stato deve al Comune. Per la Costituzione hanno pari dignità"

All’indomani del consiglio comunale che, ribaltando la decisione dell’ottobre 2006, dà il via libera alla consultazione popolare sul futuro dell’area Dal Molin, il sindaco di Vicenza Achille Variati fa il punto sui prossimi passi che spettano all’amministrazione comunale.

“E’ come - dichiara Variati - se fosse stato finalmente tolto il bavaglio ai vicentini. La parola, finalmente, passa a tutti i cittadini e quello che decideranno avrà un peso per l’amministrazione comunale, per il governo e per gli americani. In tempi brevi invierò a tutti i cittadini di Vicenza il testo del quesito sul Dal Molin e un mio personale invito ad esprimersi.”

La sua maggioranza, ieri sera, si è già espressa, con un ordine del giorno che boccia il nuovo insediamento militare americano e chiede ai governi italiano e americano di aspettare l’esito della consultazione popolare. “Informerò ufficialmente governo italiano e ambasciata americana della decisione deliberata dal consiglio comunale di Vicenza e chiederò loro di attendere il risultato della consultazione, indipendentemente dall’iter che sta compiendo la giustizia amministrativa (Il Tar del Veneto ha sospeso i lavori alla nuova base, a fine luglio sulla sospensiva si esprimerà il Consiglio di Stato, in ottobre il Tar deciderà nel merito). Dal governo italiano - prosegue Variati - non mi aspetto nulla, se non il rispetto che lo Stato deve ad un Comune: Berlusconi si ricordi bene che la Costituzione riconosce a questi due enti la stessa dignità! Agli americani chiedo che rispettino la città che da 50 anni li ha ospitati nel segno dell’amicizia, e attendano di conoscere la volontà dei suoi abitanti”.

In ottobre, in ogni caso, in quella che Variati definisce la “domenica della democrazia” i cittadini di Vicenza saranno chiamati a esprimersi sul futuro del Dal Molin e, in particolare, sull’ipotesi che il Comune avvii l’iter per provare ad acquisire l’area. “Come utilizzarla - conclude Variati -  è tutto da decidere assieme ai cittadini, fatta salva la nostra assoluta volontà di tutelare la delicatezza ambientale e urbanistica di quel sito, tutela che una nuova base (e non un “ampliamento” - come a Roma continuano erroneamente, ma forse volontariamente, a chiamare questa operazione) non potrebbe assolutamente garantire”.

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