Città di Vicenza

21/05/2008

Pitture e sculture di Franco Corrocher in mostra a Vicenza

Si inaugura venerdì 23 maggio alle 18, alla Chiesa SS. Ambrogio e Bellino, la mostra "Ritorno" dell’artista trevigiano  Franco Corrocher , che sarà ospitata in due diverse sedi: nella chiesa di SS. Ambrogio e Bellino troveranno spazio le opere pittoriche, mentre a casa Cogollo detta "del Palladio" saranno collocate le sculture.

Alla vernice interverranno l’assessore alle attività culturali, Matteo Quero, e   il critico Paolo Levi che traccerà un profilo dell’artista e delle sue opere.

La rassegna, organizzata dall'Assessorato alle Attività Culturali del Comune, con il sostegno della Regione Veneto, rimane aperta dal 24 maggio al 15 giugno   (Chiesa di SS. Ambrogio e Bellino: giovedì e venerdì 15.00-19.00; sabato e domenica 10.30-13.00/15.00-19.00; Casa del Palladio: 10.30-13.00/15.00-19.00 chiuso il lunedì; ingresso libero ). Informazioni   allo 0444.222114; e-mail: uffmostre@comune.vicenza.it

L’esposizione rivela la versatilità di Franco Corrocher sia come pittore che come scultore. L’artista ha studiato Architettura all’Università di Venezia e nella città lagunare ha inoltre frequentato la Scuola Internazionale di grafica e l’Accademia di Belle Arti. Docente di incisione e pittura, esperto acquerellista, Corrocher presenterà nella chiesa dei SS. Ambrogio e Bellino un'unica opera composta da dodici pannelli quadrati in alluminio di grandi dimensioni dove è inserita un'immagine pittorica di misura notevolmente più piccola, creando così un particolare effetto di contrasto. Queste sono immagini fotografiche, modificate al computer, stampate, quindi ancora rielaborate con la pittura. La serialità dei pannelli, come se fossero dei moduli standardizzati, sfocia nella "Grande pala" dove una donna circondata dalle luci di congegni elettronici si riflette nell'acqua di una vasca con specchio. Sul pavimento è sparso del frumento, simbolo della vita, che verrà calpestato dal pubblico. La mostra prosegue poi nella Casa del Palladio con un’installazione di sculture dall’apparenza misteriosa. Vengono incontro al visitatore piccole aste di ferro che paiono nascere dal frumento sottostante: in cima sono posizionate microsculture di pietra che rappresentano la ciclicità della vita. Come afferma Paolo Levi, la ricerca di Corrocher «si rivolge alla dicotomia fra il bene e il male, fra la materia e lo spirito, riproponendo quindi i temi eternamente irrisolti del nostro vivere, attraverso la costruzione di opere espressivamente molto complesse. Esse vanno infatti affrontate e meditate, sapendo che nessun particolare è mai gratuito, e che nessun momento della sua creatività è prodotto dal caso».

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