Città di Vicenza

01/04/2008

A Palazzo Chiericati il convegno “Il Palladio, il giardino, il paesaggio”

E’ stato presentato questa mattina il convegno “Il Palladio, il giardino, il paesaggio”, ospitato dai musei civici di Palazzo Chiericati sabato 5 aprile.

Erano presenti il subcommissario Anna Maria Gemma Ranucci, il direttore dei musei civici di Vicenza Maria Elisa Avagnina, il presidente dell’associazione “Civiltà del Verde” Romana Caoduro e Bernardetta Ricatti Tavone del Gruppo Giardino Storico dell’università di Padova.

 L’iniziativa, promossa dall’associazione culturale “Civiltà del Verde”, è stata accolta con grande interesse dalla direzione dei musei civici che ha messo a disposizione Palazzo Chiericati, cioè il palazzo palladiano cittadino più simile ad una villa, per discutere del rapporto tra il grande architetto, il paesaggio del suo tempo e il territorio contemporaneo.

La giornata di studio, infatti, è nel contempo un doveroso omaggio al Palladio nel Cinquecentenario della nascita e la proposta di una seria riflessione sulla responsabilità che la sua eredità comporta per il territorio che ospita i suoi capolavori.

Il convegno “Il Palladio, il giardino, il paesaggio”, che l’associazione “Civiltà del Verde” ha organizzato grazie alla prestigiosa collaborazione di studiosi di fama, presenterà Andrea Palladio non solo come sommo architetto, ma anche come interprete inconfondibile dello spirito del luogo, come colui che ha saputo coniugare in modo geniale le esigenze della nuova aristocrazia terriera del ‘500 e le peculiarità del territorio, sostenendo il bisogno di collocare la villa in un paesaggio operoso, ma anche di godere del panorama della natura: nella sua concezione edificio e paesaggio sono intimamente legati, in perfetta armonia, in reciproca esaltazione.

Le opere dei pittori del ’500, inoltre, tramandano immagini di inestimabile valore documentario, che permettono di conoscere anche le caratteristiche e le particolarità botaniche del paesaggio veneto nel quale il Palladio ha operato, dell’ambiente che egli aveva a disposizione.

Il fascino del progetto palladiano influirà nei secoli successivi, contribuendo in modo determinante alla diffusione delle dimore di campagna: da Palladio fino addirittura alla rivoluzione industriale, infatti, il Veneto diventerà il maggior rappresentante di quella “civiltà di villa”, di cui si trova espressione fin nei primi grandi complessi industriali. Anche all’estero, in particolare nelle isole britanniche e nelle colonie inglesi dell’America settentrionale, il palladianesimo ha goduto di un’amplissima fortuna, legata soprattutto alla tipologia della villa.

Sarà il periodo del Dopoguerra e il tumultuoso affermarsi della modernizzazione in un territorio come il Veneto dalle forti tradizioni contadine, ma anche il recentissimo frammentarsi del paesaggio legato alle dinamiche tra città e campagna, che metteranno in crisi l’eredità palladiana e la nostra stessa identità veneta.

Siamo consapevoli del capitale simbolico conferito dai paesaggi ereditati e della vulnerabilità geofisica di quest’ambiente?

Si possono conciliare le spinte innovative del progresso tecnologico con la necessità di salvaguardare queste realtà territoriali la cui bellezza è unica al mondo?

A queste domande tenteranno di dare alcune risposte i relatori della giornata di studio del 5 aprile 2008, coordinata da Antonella Pietrogrande del Gruppo Giardino Storico dell’università di Padova.

Il convegno si aprirà alle 9,15, con i saluti del direttore dei musei civici Maria Elisa Avagnina e della presidente dell'Istituto Regionale Ville Venete Nadia Qualarsa. Alle 9,30 l’accademico olimpico e professore emerito di Storia dell’arte dell’università  di Milano Franco Barbieri inquadrerà il tema generale del rapporto tra Palladio e la villa. Seguirà l’intervento di Margherita Azzi Visentini, docente di storia dell’architettura al Politecnico di Milano e membro del Comitato internazionale Icomos – Ifla per i paesaggi culturali. La professoressa Azzi Visentini affronterà ”Il rapporto tra edifici, giardini e paesaggio nell’architettura di villa: da Palladio al Palladianesimo”. Toccherà a Bernadetta Ricatti Tavone, del Gruppo Giardino Storico dell’università di Padova”, parlare di “Palladio e il paesaggio della Rivoluzione Industriale”. Seguiranno le relazioni di Patrizio Giulini, già docente di Botanica sistematica all’università di Padova e componente del Comitato nazionale giardini storici del Ministero dei beni culturali (“Interpretazione botanica nella descrizione del paesaggio palladiano”); di Francesco Vallerani, ordinario di geografia all’università Ca’ Foscari di Venezia (“Il paesaggio palladiano oggi”) e di Lionella Scazzosi, docente di Tutela e gestione del giardino e del paesaggio al Politecnico di Milano e membro del Comitato internazionale Icomos – Ifla per i paesaggi culturali (“Il paesaggio come patrimonio storico”).

Il convegno si concluderà alle 13, ma avrà un’appendice alle ore 15, quando il professor Franco Barbieri accompagnerà i partecipanti attraverso un suggestivo percorso palladiano nel centro storico di Vicenza.

L’associazione “Civiltà del Verde” opera nell’ambito della cultura, della tutela e della promozione del verde storico e contemporaneo nel territorio della provincia di Vicenza. La sua presidente è Romana Caoduro.

Per informazioni:
Musei civici di Vicenza 0444/222811 – museocivico@comune.vicenza.it Associazione “Civiltà del Verde” 346/5101429 – 340/4154839 civiltadelverde@yahoo.it

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