Città di Vicenza

27/03/2008

Domenica 30 al teatro Astra un reading musicale su Dorothy Parker

Omaggio tra poesia e musica a Dorothy Parker con Livio Pacella e Franca Grimaldi

Un omaggio in versi, parole e musica. Domenica 30 marzo alle 21  il Teatro Astra di Vicenza ospita "The Ballad of Dorothy Parker", reading musicale dedicato alla poetessa e scrittrice americana scomparsa nel 1967 e simbolo della Lost Generation. Lo spettacolo nasce da un'idea di Franca Grimaldi e si basa sui testi della Parker riadattati da Livio Pacella, che cura anche l'allestimento e la direzione scenica. Accompagnati da cinque musicisti e da una cantante, Grimaldi e Pacella daranno vita a un libero percorso tra musica e parole per restituire tutta l'originalità e tutte le contraddizioni dell'artista. La serata, che rientra nel calendario di "Astra sipario aperto 2007/2008", è prodotta da La voce atelier vocale e promossa dall'Assessorato per i Giovani e l'Istruzione del Comune di Vicenza e Theama teatro. Ingresso: 8 euro.

Elementi scenici minimalisti, atmosfere anni Trenta, musica jazz e, poi, i suoi versi, le sue canzoni, le sue recensioni: così rivivrà Dorothy Parker sul palco dell'Astra. A darle voce, di fronte a due leggii, saranno gli attori Franca Grimaldi e Livio Pacella, le cui letture saranno accompagnate dalla cantante Elisabetta Fornasari e da cinque musicisti: Gianluca Carollo alla tromba, Davide Pezzin al contrabbasso, Davide De Vito alle percussioni, Pietro Pastore alle tastiere e Riccardo Bertuzzi alla chitarra.

"The Ballad of Dorothy Parker" racconterà così l’originale stile della scrittrice, che sulla sua tomba ha fatto scrivere "Scusate la polvere". Ma racconterà anche il suo rapporto tormentato e contraddittorio col mondo maschile e con se stessa: dagli amori infelici all’alcol, dai tentativi di suicidio ad una impossibile felicità. Lo spettacolo è un tentativo di rivelare il suo essere femminile al di là di ogni convenzione, la sua esistenza fragile, la sua aria minuta, la sua assoluta integrità nella totale incoerenza, la sua acuta intelligenza, quel divertito anticonformismo che a tratti la fanno diventare clichè di se stessa: anche se geniale è condannata ad essere personaggio ma riesce ancora a difendersi con l’intelletto, con il gusto, con l’ironia.

Qualcuno disse di lei che la sua vita fu un disastro e che sperperò il suo talento come una persona troppo ricca e irresponsabile sperpera il suo patrimonio; qualcun altro disse invece che partorì da donna il suo talento con lo stesso dolore con cui un uomo partorirebbe un bambino. Dorothy Parker, faceva parte della cosiddetta Lost Generation, la generazione perduta, amica di Hemingway e Fitzgerald. Giornalista e sceneggiatrice cinematografica (conosciuta inizialmente per gli epitaffi mondani con i quali aggrediva i personaggi del suo tempo su "Vanity Fair" e su "Vogue"), con una vita spesa al di fuori degli schemi sociali riservati alle donne, tocca numerosi generi anche se lo fa solo per gioco, liberamente; nessuno come lei ha saputo raccontare la fragilità di quell'epoca fiacca e al tempo stesso grandiosa con tanta lucidità e acume. Della sua opera ci restano commedie, versi e libri di narrativa - tra cui "Il mio mondo" (Here Lies, 1939) e "Racconti" (Collected Stories, 1942).

Per informazioni sullo spettacolo: 0444.322525

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