Città di Vicenza

07/11/2007

Circoscrizione 5: XXVII "Concerto d'Autunno"

È stato presentato questa mattina in Sala Giunta dal sindaco Enrico Hüllweck, dal presidente commissione cultura del Comune Mario Bagnara, dal presidente della circoscrizione 5 Marco Bonafede, dal presidente dell'associazione iniziative culturali della parrocchia di San Paolo Giuseppe Boniolo e da Francesco Passadore, docente del conservatorio, il tradizionale galà concertistico d'autunno che si svolgerà sabato 10 novembre nella chiesa parrocchiale di San Paolo con inizio alle ore 21. E proprio nella continuità della presenza dell'orchestra del Pedrollo va cercata la chiave di valorizzazione dell'evento che da tre anni per volontà emerita della parrocchia di San Paolo porta in scena i giovani musicisti del Conservatorio con impegnativi programmi sinfonici. Quest'anno si fa di più: il concerto vedrà come ospite eccellente la pianista ucraina Anna Kravtchenko,vincitrice a sedici anni del concorso Busoni di Bolzano ed oggi interprete di fama internazionale, protagonista con l'orchestra vicentina guidata da Claudio Martignon del concerto in si bemolle minore n 1 op. 23 di P.I.Cajkovskij. Il programma sarà introdotto dalla sinfonia n°1 in do maggiore di Ludvig van Beethoven. L'orchestra del Conservatorio è una realtà oggi semi indipendente dallo stretto rapporto didattico. Sotto la guida del prof. Claudio Martignon la compagine, composta da sessanta elementi iscritti all'Ateneo vicentino, ha vinto per due volte il concorso nazionale di Sestri Levante, e si è segnalata nei progetti sinfonici con Leo Spierer. È richiesta dalle maggiori associazioni culturali del Veneto ed ha collaborato nella riproposizione di molti lavori in prima contemporanea, dalle sinfonie di Arrigo Pedrollo alle opere orchestrali di Padre Bernardino Rizzi. L. VAN BEETHOVEN, Sinfonia in do magg., n. 1 op. 21 (1800) Con questa composizione Beethoven si affaccia autorevolmente, al nascere del XIX secolo, sull'agone sinfonico a soli cinque anni dalla Jupiter di Mozart, e prorpio al 1795 risalgono i primi abbozzi beethoveniani di una sinfonia in do maggiore. Formatosi sulle opere di Mozart e Haydn, che sono i suoi veri maestri spirituali, egli ereditò da loro già nella Prima Sinfonia un'orchestra equilibrata e compatta, comprendente nell'organico almeno due trombe e due corni. Ma non per questo la sua prima creazione sinfonica va considerata come una sterile imitazione di stili precedenti. All'epoca il trentenne Ludwig vantava già due concerti per pianoforte e orchestra e due cantate di circostanza: una per l'incoronazione di Leopoldo II, l'altra per la morte del Kaiser Giuseppe II. Se il tema dell'Allegro con brio (che è il primo tempo della Sinfonia preceduto da un breve Adagio molto introduttivo che si apre su accordi di settima di dominante di fa maggiore) può far pensare a un modello mozartiano, esso è però già trattato ed elaborato con quell'energia e quella vigorosa luminosità che portano inconfondibile la firma del genio beethoveniano. Nell'Andante cantabile con moto il modello mozartiano sembra per un momento più evidente anche se la personalità del giovane Beethoven si rivela, per esempio, nell'episodio caratterizzato dall'insistente pedale del timpano. Il Minuetto presenta già quella fantasia che caratterizzerà i futuri scherzi beethoveniani. Infatti, si tratta più di uno scherzo che di un minuetto, per l'aggressività dei suoi ritmi e la rapidità del tempo (Allegro molto vivace), che non ha più nulla delle movenze pacate e seducenti del tradizionale terzo tempo di sinfonia.. Anche l'arte del chiaroscuro è tutta beethoveniana, come lo è la successione delle armonie che preparano più di un momento di tensione. L'Allegro molto vivace conclusivo, preceduto da un corto e bizzarro Adagio evita la forma di rondò in favore della forma-sonata e si svolge in un clima di tersa e gioiosa energia. P.I. AJKOVSKIJ, Concerto in si bemolle min. n. 1 op. 23 per pianoforte e orchestra (1875) Anton Rubinstein, a cui il Concerto era inizialmente dedicato, criticò l'opera con tale severità da indurre l'autore a `girare' la dedica al pianista Hans von Bülow, che ne fu entusiasta e lanciò il brano in molti paesi d'Europa e d'America. La prima esecuzione assoluta avvenne a Boston, negli Stati Uniti, il 25 ottobre 1875, con grande successo di pubblico e di critica. In Russia le prime esecuzioni furono invece accolte con freddezza, e solo in seguito il Concerto cominciò a piacere, convincendo persino Rubinstein che ne divenne uno dei massimi interpreti. Il Concerto divenne ben presto assai popolare, il compositore vi introdusse qualche miglioramento nella parte pianistica (giudicata prima ineseguibile da Rubinstein), e da allora il Concerto rimase uno dei cavalli di battaglia dei pianisti di tutto il mondo. Il primo accenno di ajkovskij circa la sua intenzione di scrivere un concerto per pianoforte e orchestra compare in una lettera a suo fratello Modest, datata 10 novembre 1874. Nelle sei settimane successive il giovane compositore vi lavorò febbrilmente, ma il concerto, come si legge in altre sue lettere, si concesse solo «in modo lento e per nulla agevole». ajkovskij si abbandona qui a una magniloquenza non priva di momenti di felice ispirazione. La tecnica del solita è trascendentale, e non si può certo dire che questa sia un'opera priva di presa sul pubblico, anche se non mancano momenti di stampo retorico. L'introduzione Allegro non troppo e molto maestoso, di efficacia grandiosa, prelude solennemente all'Allegro con spirito in forma di sonata, in cui il solista tende ad acquistare un predominio pressoché assoluto. Il primo tema fu udito dal compositore in Ucraina, suonato da mendicanti ciechi. Il secondo tempo, che combina un tempo lento e uno scherzo, è una romanza in tempo Andantino semplice, che sfocia in un prestissimo in cui il pianoforte balza virtuosisticamente in primo piano prima di ritornare al movimento lento iniziale. La serena melodia d'apertura del flauto ricorda un notturno, mentre lo scherzo deriva da una chansonette francese intitolata Il faut s'amuser, danser et rire. Il finale è un Allegro con fuoco dal primo tema vigoroso e leggiadro insieme, con carattere di danza russa. Anna Kravtchenko è nata in Ucraina a Charkov nel 1976 , ed ha iniziato lo studio della musica a 5 anni. A nove ha incominciato a frequentare una scuola speciale di musica dove ha studiato con Leonid Margarius . Nel 1991 ha vinto il 1° premio al Concorso internazionale "Concertino di Praga" e l'anno successivo le è stato assegnato all'unanimità a soli 16 anni il Primo Premio al Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni di Bolzano, che da 5 anni non veniva assegnato . Questa vittoria ha segnato per Anna l'inizio di una carriera internazionale con un tour europeo di sessanta concerti : Festival di Brescia e Bergamo, Milano al Conservatorio e al Teatro alla Scala, Herculessaal di Monaco di Baviera, Ruhr Festival, Salle Gaveau di Parigi, Berlino nella Sala della Filarmonica, Karlsruhe, Tonhalle di Zurigo, ecc.Nel 1994 con l'Orchestra della Radio di Berlino ha suonato le Variazioni di Paganini di Rachmaninov nella Sala Filarmonica di Berlino, e nel 1995 èstata in tournée con la Israel Chamber Orchestra in Germania e Austria, suonando anche a Vienna nella Sala Grande del Musikverein il Concerto no. 1 di Schostakovich. Subito dopo Vienna Anna si è trasferita a vivere in Italia, dove è stata ammessa "Ad Honorem" alla "Accademia Pianistica Internazionale di Imola" .Nei cinque anni seguenti Anna è riuscita a conciliare la prosecuzione dei suoi studi con una intensa attività concertistica e ha suonato a Londra, Ginevra, Zurigo, Tolosa, Vancouver, Bergen, Dortmund, Sud Africa e Giappone. Ha registrato per la televisione tedesca e olandese, suonato con l'Orchestra da Camera di Losanna, con la Nederland Philharmonic, con la Residentie Orchestra,con la Orchestra Sinfonica della RAI, la BBC Symphony Orchestra,la Royal Liverpool Philharmonic Orchestra, la Brabant Symphony Orchestra e in recital in Italia, Olanda, Germania, e Inghilterra.Nel 1996 ha debuttato al Concertgebouw di Amsterdam nella Serie "Grandi Maestri" con grande successo di pubblico e critica ,tanto che di lei scrissero: "Un miracolo della tastiera" - " Se Grieg avesse saputo della esistenza di Anna Kravtchenko non avrebbe scritto solo un concerto per pianoforte.". Da allora Anna è una beniamina del pubblico del Concertgebouw ed è tornata a suonare nella serie "Grandi Maestri" nel 1999, 2002 e nel 2006. Nel 2000 Anna ha ricevuto il Master dalla Accademia Pianistica di Imola ed è entrata a far parte del corpo docente. Nello stesso anno ha suonato anche in Giappone e con l'Orchestra Filarmonica della BBC a Manchester. Nel 2003 Anna ha debuttato a Baltimora con la Baltimora Symphony Orchestra ed ha suonato con la BBC Philharmonic Orchestra, mentre l'anno successivo ha ottenuto grande successo a Monaco di Baviera con l'Orchestra da Camera della Radio e a Londra con la Royal Philharmonic Orchestra.

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