Città di Vicenza

30/10/2007

A San Lorenzo la Passione secondo Matteo di Bach

Una fra le pagine più celebri del repertorio sacro di Johann Sebastian Bach - la Passione secondo San Matteo BWV 244 - sarà eseguita giovedì 1 novembre, festa di Ognissanti,   al Tempio di San Lorenzo (inizio alle 20, ingresso libero) in una serata promossa dal Comune di Vicenza - Assessorato alle Attività Culturali. Protagonisti del concerto saranno il coro "Pueri Cantores" di Vicenza, diretto da Roberto Fioretto, l'orchestra "I musicali affetti" con Fabio Missaggia violino di concerto, il tenore Cristiano Langaro e il basso Damiano Frugani.  Scritta per la chiesa di San Tommaso di Lipsia per soli, doppio coro, doppia orchestra e basso continuo ed eseguita per la prima volta il 15 aprile 1729, la Matthäus-Passion potrebbe aver avuto origine da una precedentePassione, sempre dello stesso compositore. Alle dimensioni grandiose della costruzione musicale corrisponde uno spiegamento straordinario di mezzi strumentali e vocali, con due orchestre, due cori e due gruppi di solisti contrapposti che nella Chiesa di S. Tommaso venivano collocati in tribune separate. Tale apparato fuori del comune viene impiegato in tutta la sua forza espressiva nelle grandi pagine di stile corale concertato, ora in densi accumuli sonori, ora in forma di scrittura a "cori spezzati". I vari brani sono disposti con magistrale intuito teatrale e con una ben calcolata distribuzione registica. Sebbene Bach potesse scegliere tra almeno quattro tipi e stili principali di musica, si dimostrò incrollabilmente fedele alla forma della Passione-oratorio, molto vicina allo stile operistico, con grande spazio concesso al testo originale, in quest'occasione preparato da Picander. Il recitativo dell'opera porta avanti l'azione con intenso pathos, raccolto in atmosfere calme, e meste che conducono lentamente la storia alla sua inesorabile conclusione. I corali prolungano con penetrante drammaticità e con grande partecipazione sentimentale il rito della lettura dei versetti. Alla varietà delle forme dei linguaggi concorre anche una rigorosa gradazione: il recitativo secco, scarno e vigoroso, sostenuto dal basso continuo, è riservato all'Evangelista e alle altrevoces soliloquentes, mentre le parole di Cristo sono rese con un declamato più flessibile, talvolta sconfinante nell'arioso. Successivamente, questa pagina venne riproposta nel 1736 in una nuova versione che differisce dalla prima per l'inserzione di due nuovi corali e per alcune varianti strumentali. Memorabile rimase la prima ripresa ottocentesca dell'opera avvenuta alla Singsakademie di Berlino il 12 marzo 1829 sotto la direzione (e nella notevole revisione) di Mendelssohn, che segnò l'inizio della moderna popolarità di Johann Sebastian Bach.

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