Città di Vicenza

23/10/2007

Alla Casa del Palladio personale di scultura e fotografia di Driscoll Peter Devins

Un omaggio all'eternità di Palladio, al fluire del tempo e alla trasmigrazione dei simboli nella storia dell'arte: è quanto propone la personale di Driscoll Peter Devins "Miscellaneous", che si inaugurerà alla Casa del Palladio di Vicenza sabato 27 ottobre alle 19.15 e resterà aperta sino al 9 dicembre (orario: 10.30-13; 15-19, chiuso il lunedì, ingresso libero). Una piccola sezione dell'esposizione sarà allestita nell'Odeo del Teatro Olimpico (orario 9-16.30; chiuso il lunedì; ingresso con il biglietto del teatro), con vernice prevista attorno alle 20.

Organizzata dall'Assessorato alle Attività Culturali del Comune con il sostegno della Regione Veneto, la rassegna presenta fotografie e piccoli bronzi realizzati dall'autore newyorkese (ma da tempo di casa tra Venezia e Verona, dove è stato per dieci anni docente di letteratura anglo-americana e di lingua inglese all'Università); l'occasione di esporre in un luogo palladiano ha per Devins un significato speciale, avendo egli risieduto a Charlottesville, la città in cui il terzo presidente degli USA Thomas Jefferson ha costruito, ispirandosi al neoclassicismo palladiano, la sua tenuta, l'Università della Virginia e altri edifici.

La formazione internazionale ed eclettica dell'artista emerge dall'accostamento delle sue opere, disposte in un allestimento presenta un excursus della sua produzione recente. Prendendo spunto dal suo prossimo libro,Ordem e Progresso, che tratta di impressioni di viaggio europee e sudamericane, e dal suo volume d'arteCasa dei viventi , sul cimitero ebraico di Venezia, le opere raccontano quanto sia importante la sfida del manufatto artistico contro il tempo e la natura. Proprio come sfida a ciò che è transeunte, una delle sculture -Il bonsai   - contiene una pianta viva, che si pone in una sorta di comunicazione con le figure di bronzo, segnando una vittoria, seppur momentanea sul tempo. Ugualmente un bassorilievo in argilla con riferimenti alla storia romana, richiama ancora il tema della decadenza, il disfacimento delle civiltà antiche e moderne, trattando temi di sicurezza e precarietà che tanto si avvicinano al nostro mondo moderno occidentale.

Altro tema dei lavori è l'evoluzione dell'immagine: il mutare di significato delle forme da una civiltà all'altra, da un contesto all'altro, dal pagano al sacro, e la tensione che si crea attraverso le opere a seconda del contesto storico e religioso. Così un soggetto impiegato dai paleocristiani, qual è la spirale, simbolo di eternità e vita, è ripresa nel '600 e nel '700 con spirito vitalistico, legato al senso del decoro, e può divenire una esemplificazione della rappresentazione grafica del nostro dna. Riprendendo queste riflessioni, Devins ha realizzato alcuni tavoli in marmo che racchiudono una spirale in acciaio, per sfidarne la definizione di oggetti d'uso comune, per indagare quale sia il confine tra la loro funzione di design e il loro porsi come scultura, come oggetti d'arte.

L'attività espositiva di Driscoll Peter Devins si è sviluppata in Italia e all'estero. Il suo volumeVenezia (con poesie di Mario De Stefani e fotografie di Susannah Torem), edito dalla Triton Press in tiratura limitata, è stato scelto per far parte della collezione "Libri pregiati" della Biblioteca del Congresso degli USA. La sua attività artistica di scultore e designer si coniuga con una ricerca creativa pluridisciplinare. Scrittore e grafico, attirato dalla cultura europea, si è interessato alle lettere classiche e alla letteratura moderna. Ha studiato all'Università di Barcellona e a La Sorbona di Parigi, laureandosi all'Università della Virginia ( USA ).

ATTENZIONE: La notizia si riferisce alla data di pubblicazione indicata in alto. Le informazioni contenute possono pertanto subire variazioni nel tempo, non registrate in questa pagina, ma in comunicazioni successive.