Città di Vicenza

12/10/2007

Debutto di Lina Sastri in Elettra di Sofocle all'Olimpico. Biglietti esauriti

Debutta martedì 16 ottobre, alle 21,Elettradi Sofocle, ultimo titolo del 60° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico, la cui regia è firmata dallo stesso direttore della rassegna, Luca De Fusco. Prodotto dal Teatro Stabile del Veneto e dal Teatro Stabile di Catania, lo spettacolo è in replica mercoledì 17 e da venerdì 19 a domenica 21 ottobre. I biglietti di tutte le recite sono già esauriti al botteghino.
In scena nel ruolo principale, una grande protagonista del teatro italiano, Lina Sastri, che torna all'Olimpico dopo il successo riscontrato l'anno scorso conMedea di Euripide.
L'attrice napoletana ha iniziato la sua carriera in ambito musicale (con la Nuova Compagnia di Canto Popolare) ed è poi approdata al mondo del teatro lavorando, tra gli altri, con Eduardo de Filippo e Giuseppe Patroni Griffi. Personalità versatile, la Sastri si è cimentata anche nel cinema (in film comeEcce Bombo di Nanni Moretti,Mi manda Picone di Nanni Loy eL'inchiesta di Damiano Damiani), pur rimanendo comunque attiva in campo musicale. Si ricordano la sua partecipazione nel 1992 al Festival di Sanremo e i numerosi album cantati principalmente in napoletano.
In scena con lei per questo allestimento del "Ciclo" Max Malatesta (Oreste), Leda Negroni (Clitemnestra), Luciano Virgilio (pedagogo), Massimo Reale (Egisto), Giovanna Mangiù (Crisotemi), Dely De Majo e Giovanna Di Rauso (le due corifee). La traduzione è di Caterina Barone, le musiche di Francesco Erle, che dirige il Coro della Schola S. Rocco, le scenografie di Mauro Zocchetta.
Lo spettacolo racconta la storia di una donna straziata dal dolore per l'uccisione del padre Agamennone per cui chiede sia fatta vendetta. Elettra è costretta a vivere con la madre Clitemnestra e l'amante Egisto, colpevoli della morte del padre. Solo il fratello Oreste la aiuterà a fare vendetta uccidendo gli assassini.
Finale ad intarsio quello operato da De Fusco che sostituisce la versione conclusiva di Sofocle con quella di Hoffmansthal, imperniata sulla danza parossistica della protagonista.

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