Città di Vicenza

27/09/2007

Sabato festa provinciale Avis

In occasione dell'80° anniversario della fondazione, l'A.V.I.S. (Associazione Volontari Italiani Sangue) Comunale di Vicenza, in collaborazione con l'AVIS Provinciale e con la circoscrizione 1 del Centro storico, organizza la prima edizione della Festa Provinciale Avis.
L'iniziativa è stata presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa dal presidente della circoscrizione 1 Maurizio Finizio, dall'assessore ai servizi sportivi Gianfranco Morsoletto, dal presidente dell'AVIS Gaetano Bellon.
La manifestazione si svolgerà in piazza Biade il giorno 29 settembre dalle 16 alle 22; il programma prevede la presenza di un complesso musicale ed una esibizione di balletti di scuole di danza e palestre.

L' A.V.I.S. è la prima associazione di donatori del sangue. Nasce nel 1926, quando il dottor Vittorio Formentano scrive sul Coriere della Sera un appello per costituire un gruppo di volontari per la donazione del sangue. All'appello risposero 17 persone che un anno dopo costituirono l'associazione, riconosciuta poi dallo Stato nel 1950. Oggi l'A.V.I.S. conta più di un milione di iscritti con sedi in tutta Italia.
Auspicabile - sottolinea il presidente della sede vicentina Gaetano Bellon, responsabile della manifestazione - è la partecipazione della cittadinanza per coinvolgere nella pratica della donazione del sangue un numero sempre maggiore di vicentini.

Donare te stesso agli altri: questo è lo slogan dell'AVIS.
Donare il sangue: significa sentirsi solidale, unito e coinvolto con gli altri. Significa donare qualcosa di sé.
Senza sangue gli ospedali non possono funzionare, è impossibile effettuare i trapianti degli organi; senza sangue non si vive!
Si tratta di una realtà che si vive quotidianamente: ogni donazione di sangue costituisce un evento con caratteristiche uniche ed irripetibili, rappresenta una speranza, un'indispensabile risorsa, spesso la salvezza per la vita di un'altra persona.
Volontariato: una parola che ricorda una realtà semplice, ma allo stesso tempo dal significato complesso, in quanto l'azione del volontario si inserisce in un contesto non sempre facile ed immediato.
Donare il proprio sangue per la vita altrui è certamente uno dei più grandi atti d'amore che un volontario decide di fare.



Dopo il travagliato periodo del fascismo, nel 1950 AVIS viene riconosciuta dallo Stato con la Legge n. 49, mentre con la legge n. 592 del 1967 viene regolamentata la raccolta, la conservazione e la distribuzione del sangue umano sul territorio nazionale. Dagli anni '70 la diffusione dell'Associazione si fa sempre più capillare, grazie alla nascita delle sedi regionali, provinciali e comunali, legate da un unico Statuto alla Sede Nazionale.
Nel corso degli anni lo Statuto è rimasto pressoché immutato e fedele ai principi indicati da Formentano. L'Associazione, come precisano gli articoli 1, 2, 3, è apartitica, aconfessionale, senza discriminazioni di sesso, razza, lingua, nazionalità, religione ed è costituita da persone che donano il loro sangue volontariamente, periodicamente, gratuitamente, anonimamente e responsabilmente. Con il passare degli anni è maturata una nuova cultura della donazione che ha sostituito agli ideali di eroismo, sacrificio e generosità caritatevole, lo spirito di consapevolezza dei bisogni, di responsabilità, di coscienza civica e di partecipazione.
Oggi AVIS è il garante del sangue in Italia poiché rappresenta chi, ispirato a principi solidaristici, mette a disposizione la materia prima indispensabile per il funzionamento e l'autosufficienza del sistema trasfusionale nazionale. Inoltre, riafferma la centralità e il ruolo attivo del donatore nel "sistema sangue" e si fa promotrice di una nuova cultura della donazione e del volontariato e di una moderna ed efficiente gestione della politica trasfusionale.

Sicurezza
La sicurezza degli emocomponenti trasfusi (sangue intero, globuli rossi, piastrine, plasma) costituisce l'obiettivo primario che il Servizio Sanitario Nazionale e i trasfusionisti si sono imposti.
È la sicurezza lo strumento attraverso il quale viene tutelata la salute dei donatori e dei pazienti.
Le indagini di laboratorio hanno, tra le altre, tre finalità principali:
· Verificare la corrispondenza del gruppo sanguigno
·Escludere la trasmissione di malattie infettive.
.Salvaguardare la salute del donatore.

Il sangue è indispensabile :

nei servizi di primo soccorso e di emergenza urgenza
in interventi chirurgici e trapianti di organo
nella cura delle malattie oncologiche
nelle varie forme di anemia cronica

Il fabbisogno di sangue e di emocomponenti non si verifica solamente in presenza di condizioni o eventi eccezionali quali terremoti, disastri o incidenti, o durante interventi chirurgici ma anche nella cura di malattie gravi quali tumori, leucemie, anemie croniche, trapianti di organi e tessuti, ....
Il sangue, con i suoi componenti, costituisce per molti ammalati un fattore unico e insostituibile di sopravvivenza:

globuli bianchi per la cura di leucemie, tumori, intossicazioni da farmaci
globuli rossi per la cura di anemie, emorragie
piastrine per malattie emorragiche
plasma quando vi siano state grosse variazioni quantitative dovute ad ustioni, tumori del fegato, carenza dei fattori della coagulazione non diversamente disponibili
plasmaderivati Fattore VIII e IX per l'emofilia A e B, immunoglobuline aspecifiche per alcune malattie immunologiche, albumina su alcune patologie del fegato e dell'intestino.


Chi intende diventare donatore di sangue può recarsi presso una sede o un centro di raccolta Avis o un Servizio trasfusionale dell'ospedale della propria città.
Il colloquio con il medico aiuterà a stabilire l'idoneità e ad individuare quale tipo di donazione è più indicata: sangue intero o aferesi.
Dopo la visita medica verrà effettuato il prelievo del sangue necessario per eseguire gli esami di laboratorio prescritti per accertare l'idoneità al dono.
Accertata l'idoneità il nuovo donatore verrà invitato ad effettuare la prima donazione

Valutazione clinica e firma del modulo di accettazione e consenso alla donazione
Ad ogni donazione il medico per prima cosa effettuerà una valutazione clinica del donatore (battito cardiaco, pressione arteriosa, emoglobina), quindi l'intervista per l'accertamento di eventuali situazioni che rendano la donazione controindicata tanto per la sicurezza del donatore che per quella del ricevente (tra cui i comportamenti a rischio intercorsi dall'ultima donazione) e richiederà al donatore la firma del consenso alla donazione.
Il prelievo
Il prelievo di sangue intero è assolutamente innocuo per il donatore e ha una durata di circa 5-8 minuti. Il volume massimo di sangue prelevato, stabilito per legge, è uguale a 450 centimetri cubici +/- 10%.
Dopo il prelievo
Dopo il prelievo viene offerto un ristoro per reintegrare i liquidi e migliorare il comfort post donazione.
Ai lavoratori dipendenti viene riconosciuta per legge una giornata di riposo retribuita.

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