Città di Vicenza

18/05/2007

Dee Dee Bridgewater chiude "Vicenza Jazz" alla Sala Palladio della Fiera

È un concerto di grande richiamo, per una serata densa di emozioni, quello che conclude "New Conversations-Vicenza Jazz 2007" sabato 19, alla Sala Palladio della Fiera (inizio alle 21). Di scena la cantante Dee Dee Bridgewater con il progetto "Red Earth, a Malian Journey" in cui l'eclettica vocalist americana - che il grande pubblico ricorderà a Sanremo vincitrice nel 1990 assieme ai Pooh e, precedentemente, in coppia con Ray Charles nell'incisione dell'hit internazionale Precious Thing - fonde la musica africana con la tradizione vocale e strumentale del jazz.
Ancora pochi i biglietti disponibili, in prevendita al botteghino del Teatro Olimpico, aperto dalle 9 alle 16.30; al call center 899 666 805, e nel sito www.vivaticket.it. I prezzi sono di 22 euro (interi), 18 euro (ridotti) e 14 euro (ridotto gruppi). Se non esauriti, i tagliandi saranno venduti anche al botteghino della Fiera, dalle 20.30. Per ragioni logistiche, l'accesso per il pubblico non avverrà dall'ingresso principale, ma dal Centro Servizi Pigafetta (ex Holiday Inn).
Info: Agenzia Panta Rhei - Via Carlo Cattaneo 21 Vicenza. Tel: 0444/320217 - 346/1405630; www.comune.vicenza.it

L'idea dello spettacolo nasce nel 2004, durante un viaggio della cantante in Africa. Giunta a Bamako, in Mali, la Bridgewater ha sentito una profonda attrazione per la musica di quel Paese, dov'è poi tornata più volte per lavorare con artisti locali. «Tutto ciò mi serve anche per ricercare i legami con la mie origini», ha detto Dee Dee in una recente intervista. «Non so da che parte dell'Africa vengono i miei antenati, ma ascoltando le musiche di quel continente mi accorgo che se qualcosa mi colpisce è sempre del Mali.»
Nel progetto, l'artista di Memphis coniuga la ricca tradizione percussiva africana con gli stilemi tipici del jazz nord-americano tra cui, ovviamente, lo swing. E vi aggiunge il suo vibrante appeal, il canto acrobatico e sensuale, la tensione ritmica e la febbrile presenza scenica.
Sul palcoscenico della Sala Palladio sarà accompagnata da sei cantanti e percussionisti africani: Kabine Kouyate e Mamami Keita (canto); Cherif Soumano (kora); Moussa Sissokho (doum doum e jdembe); Baba Sissoko (talking drum e n'goni) e Lansine Kouyate (balafon). Assieme a loro, tre noti jazzmen: il pianista Edsel Gomez, il contrabbassista Ira Coleman e il batterista Minino Garay.

Dopo aver debuttato appena ventenne con l'orchestra di Thad Jones e Mel Lewis, dov'è rimasta alcuni anni, la Bridgewater è maturata accanto ad artisti come Max Roach, Dizzy Gillespie, Sonny Rollins, Dexter Gordon. Protagonista di alcuni importanti musical a Broadway (The Wiz, Sophisticated Ladies, Lady Day) la cantante vive dalla metà degli anni Ottanta a Parigi e la sua carriera artistica ha ottenuto vivi apprezzamenti anche dal grande pubblico della musica leggera. In questo senso ha raccolto l'eredità di grandi interpreti come Ella Fitzgerald e Sarah Vaughan. Non è un caso che nel 1997 abbia vinto un Grammy Award con l'album "Dear Ella", primo vero tributo alla first lady della canzone da parte di una collega.
Nonostante quei successi, la Bridgewater si sente e resta una jazz singer, una grande interprete creativa che elabora progetti originali come i recenti "This Is New" dedicato a Kurt Weill, "J'ai deux amours" imperniato sulle canzoni francesi, "Love and Peace: a Tribute to Horace Silver" con cui ha ottenuto una nomination ai Grammy".

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