Città di Vicenza

27/02/2007

Vicenza chiama a raccolta gli Informagiovani italiani il 28 febbraio e 1° marzo

Vicenza chiama a raccolta i 1200 Informagiovani italiani: sarà la città del Palladio a ospitare, mercoledì 28 febbraio e giovedì 1° marzo, il seminario promosso dall'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) e dal Ministero per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive, con il patrocinio della Regione Veneto, e organizzato dal Servizio Informagiovani dell'assessorato per i giovani e l'istruzione del Comune di Vicenza.
Delegati degli Informagiovani, provenienti dai comuni di tutta Italia, arriveranno in città per rispondere alla domanda raccolta nel titolo dell'iniziativa: "Verso il Coordinamento Nazionale degli Informagiovani. Quali scelte, quali progetti, quali opportunità?". La discussione dei due giorni, in particolare, riguarderà le prospettive del loro ruolo e, per il futuro, la possibilità di insediare un Coordinamento Nazionale della rete Informagiovani. Un progetto inseguito per anni dagli Informagiovani italiani e ora pronto per essere firmato dal ministro Giovanna Melandri.
«Il momento è delicato - spiega Roberto Pella, presidente della commissione nazionale Anci per le politiche giovanili e le attività sportive - manca solo un ultimo miglio per giungere al traguardo. La mancanza di una struttura di coordinamento nazionale, presente invece negli altri paesi europei, impedisce da anni al nostro paese di essere rappresentato al tavolo di alcuni dei più importanti progetti europei in materia di politiche giovanili, come ad esempio ERYICA, l'Agenzia Europea per l'Informazione e la Consulenza dei Giovani, ma limita anche gravemente le possibilità di circolazione delle esperienze e delle buone pratiche. Grazie al protocollo d'intesa siglato lo scorso 26 ottobre, tuttavia, l'ANCI e il governo hanno assunto un impegno: grazie ad esso, il sogno di questi anni può diventare la realtà del futuro».
Al seminario di Vicenza, la parola passerà agli operatori delle strutture Informagiovani, che si confronteranno sulla definizione degli obiettivi, degli strumenti e delle linee progettuali con cui caratterizzare il futuro Coordinamento Nazionale. «L'ambizione del seminario ospitato nella nostra città - sintetizza Arrigo Abalti, assessore per i giovani e l'istruzione - è quella di indicare soluzioni ad alcune delle maggiori criticità attuali: la rappresentatività della rete Informagiovani, in Italia e all'Estero; la definizione di standard di qualità certificati per misurare i servizi forniti dagli Informagiovani; la costruzione di strumenti e percorsi di formazione degli operatori; lo sviluppo di strumenti di comunicazione in rete».
Il programma del seminario, ospitato dal palazzo delle Opere Sociali di piazza Duomo, si articola su due giornate. Nella mattinata di mercoledì, dopo il saluto del sindaco di Vicenza Enrico Hüllweck, Arrigo Abalti, assessore per i giovani e l'istruzione del Comune di Vicenza, introdurrà i lavori e presiederà la tavola rotonda a cui partecipano: Roberto Pella, presidente della commissione nazionale Anci per le politiche giovanili, Roberto Marino, capo dipartimento del Ministero per le politiche giovanili, Vincenzo Santoro, Anci, Domenico Viscidi, dirigente dell'assessorato ai servizi sociali della Regione Veneto, e Jean Léonard Touadi, assessore alle politiche giovanili del Comune di Roma.
Nel pomeriggio della prima giornata, il dibattito si aprirà al contributo delle strutture locali. Previsti, tra gli altri, gli interventi delle rappresentanze regionali attualmente esistenti in Italia. Nella seconda giornata, dopo l'intervento di Annalisa Cicerchia, consigliere del Ministero per le politiche giovanili, toccherà ai gruppi di lavoro degli amministratori locali e dei coordinatori degli Informagiovani elaborare una sintesi delle proposte per il costituendo Coordinamento Nazionale.
«Siamo felici di ospitare questo appuntamento - conclude l'assessore Abalti - e ci onora il fatto che Anci e Ministero abbiano scelto Vicenza come sede per quello che consideriamo come un momento di riflessione sul futuro delle politiche giovanili nel nostro paese, ma anche di reale scambio di esperienze e partecipazione per tutti quegli operatori che, giorno per giorno, costruiscono e sviluppano l'impegno degli Informagiovani nella società».

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