Città di Vicenza

16/02/2007

Abalti e Franzina sull'esternalizzazione di scuole d'infanzia e asili nido

In merito alle polemiche sorte nei giorni scorsi su un'ipotesi di "esternalizzazione" delle scuole dell'infanzia e degli asili nido del Comune di Vicenza, l'assessore per i giovani e l'istruzione Arrigo Abalti e l'assessore al oersonale Maurizio Franzina precisano quanto segue:

«Comprendiamo perfettamente le preoccupazioni espresse di recente dalle scuole, dagli insegnanti, da esponenti sindacali. Ma possiamo rassicurarli: le polemiche di questi giorni sono assolutamente infondate. Purtroppo, legittime preoccupazioni espresse in buonafede sono state strumentalizzate da alcuni soggetti che, per ragioni più politiche che di reale tutela degli interessi della scuola, hanno deciso di gettare benzina sul fuoco, distorcendo la realtà e generando confusione.
Lo diciamo con chiarezza: non è in vista nessuna privatizzazione del mondo della scuola, né per quanto riguarda gli asili nido né per le scuole materne. E non si può parlare neppure di esternalizzazioni del servizio: noi stessi siamo i primi a giudicare problematica qualsiasi ipotesi che riduca il potere di controllo e indirizzo del pubblico su un settore fondamentale e delicatissimo qual è quello dell'istruzione. In altre parole, non ci sarà alcuna variazione né sotto il profilo delle scelte formative e pedagogiche, né dal punto di vista contrattuale: la scelta che stiamo valutando, e che allo stato attuale è ancora solo una possibilità, ha una valenza puramente amministrativa.
Anzi: a motivare l'ipotesi che abbiamo formulato c'è la volontà di preservare intatte, da un lato l'efficienza e la qualità del servizio scolastico, dall'altro la pienezza dell'organico. E questo per ragioni banalmente tecniche. La Finanziaria impone il rispetto di tetti rigidi di spesa per il personale: come fare, quindi, quando queste spese aumentano? La Finanziaria ci vieta di superare il tetto fissato. La soluzione più ovvia sarebbe quella di ridurre i servizi: ma è una scelta che non vogliamo fare, perché penalizzerebbe la qualità dell'offerta per le famiglie e colpirebbe il personale. L'ipotesi che stiamo studiando, e che verrà attuata solo se emergerà la reale necessità di farlo, è un'altra: affidare a un soggetto esterno, e comunque pubblico, la gestione di una parte delle spese per il personale, sotto un profilo "amministrativo". Questo per una ragione semplice: tali spese potrebbero così figurare non come spese per il personale, ma in un diverso capitolo di bilancio. Permettendoci di superare i vincoli imposti dalla Finanziaria, senza dover tagliare né sul personale né sui servizi. Tutto qui, né più né meno.
Ragionando in questa prospettiva abbiamo individuato una parte delle spese per il personale idonea ad essere "scorporata", quella per le supplenze, che incidono in modo molto significativo sul bilancio scolastico del Comune. Allo stesso tempo, abbiamo individuato un partner ideale nell'Ipab Fiorasi, soggetto che offre una serie di garanzie: è a controllo pubblico, quindi non si tratterebbe di una privatizzazione; e ha un'esperienza storica in questo settore.
Per essere ancora più chiari, evidenziamo alcuni fattori. Il Comune non farà tagli di alcun genere, e in realtà non otterrà neppure risparmi, perché continuerà a finanziare come prima i medesimi servizi (supplenze comprese): gestendoli come voci diverse di bilancio, però, potrà mantenere gli stessi impegni senza cadere nei tagli che la Finanziaria avrebbe imposto. È ovvio poi che le scelte formative, educative e pedagogiche resteranno invariate, e continueranno a rispondere alle medesime linee direttive. Altrettanto ovvio è che non ci saranno novità neppure sotto il profilo contrattuale per il personale e gli insegnanti: né tagli, né riduzioni.
Spiace quindi che un'ipotesi formulata per il bene della scuola, tanto dei bambini e delle famiglie, quanto degli insegnanti e del personale, sia stata paradossalmente letta come punitiva: al contrario, quello che vogliamo è mantenere la situazione agli stessi livelli di qualità raggiunti in questi anni grazie al forte impegno di tutti, dall'amministrazione ai docenti. Lascia invece una profonda amarezza constatare come, per mere ragioni di opportunismo politico, certi soggetti abbiano voluto forzare e drammatizzare i fatti: la scuola, chi ci lavora e chi la frequenta meritano ben altro rispetto».

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