Città di Vicenza

16/02/2007

L'Operetta protagonista al teatro Astra domenica 18 febbraio

Un palco all'operetta: un invito a tutti gli amanti del genere a festeggiare il Carnevale a suon di valzer, slow fox e fox trot: accade domenica 18 febbraio, alle 17.30, al Teatro Astra in un appuntamento che avrà per protagonista il Coro e Orchestra di Vicenza diretto da Giuliano Fracasso. Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con Veneto Banca e con l'Assessorato alle Attività Culturali del Comune.

Con questa iniziativa il Coro festeggia il trentacinquesimo anno di attività, essendo stato fondato nel 1972 (allora con la denominazione "Coro di S. Felice"). Unitosi nel 1978 all'Orchestra di S. Felice, la formazione cambiò successivamente nome nel 1989 assumendo quello attuale. Un traguardo importante, dunque, quello dell'ensemble vicentino, attivo non solo in ambito lirico e sinfonico, ma pure in repertori di gospel, spirituals, jazz, con incursioni anche nei territori del pop-rock. Per Un palco all'operetta, le voci soliste saranno quelle del tenore Andrea Binetti, allievo della scuola di Sandro Massimini e attivo con il celebre binomio "Garinei & Giovannini" e delle soprano Silvia Dalla Benetta e Daniela Mazzuccato, quest'ultima star incontrastata del festival internazionale dell'operetta di Trieste e da tempo affermatasi con successo anche nel mondo della lirica.

Genere di teatro musicale in cui brani cantati (duetti, terzetti, couplets, assoli e corali) si alternano a danze e scene interamente recitate in prosa, l'operetta nacque in Francia e in Austria nella seconda metà dell'Ottocento e prolungò le sue fortune sino agli anni '30 del secolo scorso. In Francia sorse mutuando caratteri e strutture soprattutto dall'opéra-comique e dal vaudeville. Successivamente i soggetti dell'operetta francese si fecero più sentimentali: protagonisti divennero gli stessi borghesi, principali fruitori di quella musica e poi, sull'esempio dell'operetta viennese, gli improbabili aristocratici e diplomatici di granducati immaginari dell'Europa centrale. Il repertorio scelto per l'occasione proporrà prevalentemente brani di scuola ungaro-viennese e italiana, tratti da lavori assai famosi come L'acqua cheta di Giuseppe Pietri, La danza delle libellule e La vedova allegra di Franz Lehar, La duchessa del Bal Tabarin di Leon Bard, Fior d'Hawai di Pal Abraham, Al cavallino bianco di Ralph Benatzky, Cin ci là e Il paese dei campanelli di Virgilio Ranzato, La scugnizza di Mario Pasquale Costa.

Il biglietto d'ingresso sarà in vendita a 7 euro. Informazioni allo 0444.288650.

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