Città di Vicenza

13/02/2007

Progetto Vicenza Parise, cinema e teatro per ricordare lo scrittore vicentino

Fra le iniziative culturali e cinematografiche che caratterizzeranno le prossime settimane, vi sarà la prosecuzione del progetto "Vicenza per Parise", iniziato nel 2006 con la mostra fotografica di Lorenzo Capellini e con due serate di letture a Villa Valmarana.
Ora il progetto troverà completamento con due segmenti che interessano il cinema e la prosa. Si tratta, nel primo caso, della proiezione di una serie di film legati alla vita e alle opere dello scrittore vicentino, in programma al cinema Odeon (in collaborazione con la Società Generale di Mutuo Soccorso). Si comincia lunedì 19 febbraio con Una storia moderna: l'ape regina di Marco Ferreri, tratto dalla sceneggiatura teatrale La moglie a cavallo, che sarà oggetto del secondo e conclusivo segmento dell'iniziativa. Si prosegue martedì 20 con La moglie bionda di Luciano Salce - da un soggetto dello scrittore vicentino, quindi mercoledì 21 con Vanina Vanini di Roberto Rossellini alla cui sceneggiatura Parise collaborò. Il prete bello di Carlo Mazzacurati, tratto dall'omonimo romanzo, sarà in programma giovedì 22 e venerdì 23, mentre sabato 24 è in cartellone un episodio di Boccaccio '70 (Le tentazioni del dottor Antonio) che vide Parise collaborare con Federico Fellini.
Ingresso libero e doppia proiezione giornaliera per ogni film, alle 18.,30 e alle 21, salvo che per Il prete bello, per il quale la doppia proiezione sarà distribuita nelle due serate di programmazione (alle 18.30 giovedì 22 e alle 21 venerdì 23).

Come si diceva, il segmento conclusivo del progetto "Vicenza per Parise" riguarda la messa in scena della commedia La moglie a cavallo, firmata dallo stesso Parise (Spazio Bixio, giovedì 22 e venerdì 23 febbraio, ore 21; ingresso libero). L'iniziativa è realizzata in collaborazione con l'associazione culturale "Narrarti" di Firenze e con "Theama Teatro". Protagonisti saranno Augusta Gori e Marco Zannoni; che firma anche la regia. Le musiche sono di Leonardo Brizzi.
Quattro pareti, interno piccolo borghese, e una coppia - Glauco e Romana - che vivono nella consuetudine, a cui l'autore non dà scampo, del matrimonio. Un piccolo capriccio, un'insignificante richiesta di attenzione rappresentano e sono la struttura portante di questo percorso drammaturgico.
«Parise aveva già incontrato il teatro con L'assoluto naturale», afferma Zannoni, «e qui, con La moglie a cavallo, vuole correre un nuovo rischio artistico: calarsi fino in fondo nella stretta gola della metafora e dell'apparente ingenuità. Scopre e svela da subito, senza inganni drammaturgici, ciò che nella costruzione di un testo teatrale si riserva per l'epilogo, per l'inatteso evolvere della vicenda. Ciò che Parise vuole raccontare non ha bisogno di orpelli narrativi; i suoi personaggi, pur reali e possibili, hanno un universo senza ombre, assolato e senza tregua come in un deserto di parole.»
Informazioni all'Assessorato alle Attività Culturali (tel. 0444.222104).

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