Città di Vicenza

27/01/2007

Zona industriale: Comune di Vicenza capofila nella lotta contro i topi

Problema topi in zona industriale, tra via della Scienza e Strada Padana verso Verona, fino al confine con il Comune di Altavilla Vicentina: il Comune interverrà in modo coattivo entro la prossima settimana se il privato cittadino non aderirà al programma di derattizzazione già concordato.
L'assessorato agli interventi sociali del Comune di Vicenza, infatti, si è mosso da tempo per risolvere il problema, coinvolgendo tutti i privati della zona allo scopo di intervenire in modo radicale e omogeneo. Il Comune, infatti, può agire solamente nelle aree pubbliche, e lo fa in maniera tempestiva e costante, ma non può intervenire nelle proprietà private.
Per questo motivo, dopo alcune ispezioni e sopralluoghi effettuati anche con l'Ulss, l'assessorato agli interventi sociali ha convocato i soggetti interessati (cioè le ditte Grancasa, Accaierie Beltrame, Acciaierie Valbruna, Satef Huttenes, le Ferrovie dello Stato, il Comune di Altavilla, e il privato cittadino, oltre che l'Ulss), con lo scopo di determinare e coordinare gli interventi per una efficace derattizzazione dei terreni. E' infatti fondamentale che tale azione venga svolta o coordinata dalla medesima ditta, in modo che siano analoghi i tempi, le procedure e i prodotti.
In quell'occasione, l'ufficio igiene e sanità pubblica del Comune ha presentato ai soggetti convocati diapositive e fotografie che documentavano il grave degrado, fino a quel momento non del tutto conosciuto dai proprietari delle aree.
Tutti i soggetti, ad eccezione del privato cittadino, hanno compreso l'urgenza del problema e hanno aderito al programma di derattizzazione e le Ferrovie dello Stato hanno prontamente sfalciato le aree di loro proprietà, per una ulteriore pulizia.
Il privato, al contrario, non ha aderito al programma, negando addirittura l'accesso all'agente di polizia sanitaria dell'Ulss che tentava di eseguire un sopralluogo.
Lunedì il Comune emetterà l'ordinanza per poter accedere in modo coattivo alla proprietà ed intervenire. Qualora l'accesso fosse nuovamente negato, si chiederà l'intervento della Procura della Repubblica
"Anche sulla base di questa vicenda - dichiara l'assessore agli interventi sociali Patrizia Barbieri - sono sempre più convinta della necessità di aprire un tavolo permanente che veda coinvolti tutti gli enti locali e i privati delle zone a rischio, per tenere monitorate le aree ed intervenire congiuntamente in modo efficace e tempestivo. Purtroppo l'intervento di un singolo attore non va a risolvere il problema, ma semplicemente lo sposta, perché le colonie di ratti sono in grado di migrare e riorganizzarsi in pochissimo tempo. Il problema diventa più incisivo in presenza di aree private e vede la difficoltà del Comune ad imporre interventi risolutivi".

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