Città di Vicenza

26/09/2006

Spettacoli classici all'Olimpico: giovedì debutta Medea

È prevista per giovedì 28 settembre, al Teatro Olimpico, la "prima" di Medea di Euripide, allestimento firmato da Piero Maccarinelli per il 59° Ciclo di Spettacoli Classici.
Quattro serate già esaurite quelle in programma sul proscenio palladiano (si replica sino a domenica 1 ottobre, sempre alle 21). Eventuali acquisti dei biglietti saranno infatti possibili solamente nel caso di rinunce all'ultimo momento, iscrivendosi dalle 20 alla lista d'attesa all'entrata del botteghino.
In scena una grande protagonista del teatro italiano, Lina Sastri, che debutterà all'Olimpico nel ruolo principale. L'attrice napoletana inizia la sua carriera in ambito musicale (con la Nuova Compagnia di Canto Popolare) e approda poi al mondo del teatro lavorando, tra gli altri, con Eduardo de Filippo e Giuseppe Patroni Griffi. Personalità versatile, Sastri si rivolge anche al cinema (in film come Ecce Bombo di Nanni Moretti, Mi manda Picone di Nanni Loy e L'inchiesta di Damiano Damiani), ma rimane comunque attiva in campo musicale, partecipando nel 1992 al Festival di Sanremo e producendo numerosi album cantati principalmente in napoletano.
In scena anche Maurizio Donadoni (Giasone) -, attore che torna all'Olimpico a un anno da Le troiane, sempre per la regia di Maccarinelli -, Alarico Salaroli (Creonte), Betty Pedrazzi (nutrice), Emanuele Vezzoli (Egeo), Luciano Virgilio (messaggero), Fernando Pannullo (Pedagogo) Riccardo e Vittorio Duso (i figli di Medea), oltre al coro "I nuovi affetti musicali". La traduzione è di Dario Del Corno, le musiche sono di Antonio Di Pofi, i costumi sono a cura di Laura Cavagnini, con la supervisione di Francesca Sartori, e il disegno luci è di Emilio Benezzi.
Lo spettacolo, prodotto da Sastreria s.r.l, in collaborazione con l'Associazione Culturale Artisti Riuniti, racconta la storia di una donna che, straziata dal dolore e dall'umiliazione causati dal tradimento del marito Giasone, decide di vendicarsi avvelenando Glauce, sposa novella di Giasone, e Creonte padre di Glauce. Ma il piano efferato di Medea prevede un'altra disumana soluzione: per ferire Giasone ella decide di uccidere i suoi stessi figli. A Giasone non resta che invocare Zeus a testimone del dramma vissuto e maledire il proprio destino mentre Medea appare in alto, sul carro del Sole, portando via con sé i cadaveri dei figli.
"Protagonista è la passione di una donna" afferma Maccarinelli "una passione violenta e feroce che rende Medea forte e debole allo stesso tempo, forse per la prima e unica volta in una tragedia greca". "E non è casuale" continua il regista "che in Medea sia il ruolo del coro, sia quello degli dei, sia marginale se non quasi assente. Dei e coro nulla possono in quello che diventa un profondo percorso individuale di una donna, nel suo dolore e nei suoi complessi rapporti sia con il potere politico, sia con il potere maschile".

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