Città di Vicenza

03/06/2006

Il sindaco di Vicenza Enrico Hüllweck consegna il premio "Palladio d'Oro, testimone di Vicenza nel mondo" al cardinale Ersilio Tonini

Un prestigioso conferimento onorario, promosso dall'amministrazione comunale di Vicenza, è stato consegnato questa mattina dal sindaco di Vicenza Enrico Hüllweck al cardinale Ersilio Tonini, in una affollatissima sala del consiglio comunale.
Dopo il saluto di benvenuto del sindaco e del vescovo Cesare Nosiglia, il profilo del cardinale è stato tracciato dal direttore del Giornale di Vicenza Giulio Antonacci.
L'intervento del cardinale Tonini si è incentrato sul senso della vita e sullo stupore che prova ogni giorno di fronte a questo prodigio di Dio. Ha poi parlato del ruolo dell'uomo di questo tempo, nel quale la ricerca scientifica apre frontiere insperate, ma carica ancor più di responsabilità chi ha il potere e il dovere di decidere in che modo indirizzare il progresso.

La "Palladio d'Oro".
Una penna come simbolo della città, rappresentata idealmente nella "ricchezza" della sua cultura e della sua tradizione orafa. Così la "Palladio d'Oro" diventa testimone per Vicenza nel mondo
Negli scorsi anni il riconoscimento è stato conferito a uomini come il Premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia, il regista e attore Giorgio Albertazzi, l'architetto Alvaro Siza, il musicista di fama mondiale Andras Schiff.
Nei giorni scorsi anche il cardiochirugo vicentino Alessandro Frigiola è stato insignito del prestigioso premio.
La penna d'oro è il risultato di una ricerca volta ad estrapolare motivi decorativi e criteri progettuali riscontrabili nella maggior parte delle architetture palladiane. Ogni particolare riporta ai motivi architettonici utilizzati dall'artista, dal cappuccio al corpo della penna, al pennino si ritrova memoria degli elementi decorativi di villa Emo, villa Caldogno, La Basilica, Palazzo Chiericati, La Rotonda. Il cappuccio costituisce l'elemento in cui si concentrano maggiormente i riferimenti concettuali all'arte dell'architetto vicentino; si è deciso di celebrare la città veneta inserendo sulla sommità della testa in lapislazzulo un terminale circolare sul quale è inciso un emblema, lo stemma del Comune di Vicenza (nel quale ovviamente la corona patriziale veneta, le medaglie al valor militare e i rami in quercia e alloro sono rappresentati in forma stilizzata). L'abilità artigiana degli orafi vicentini si evidenzia nella fascetta terminale del cappuccio dove si ripropone l'elemento architettonico classico della trabeazione presente in numerose opere del Palladio.

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