Città di Vicenza

16/05/2006

Vicenza jazz 2006: il programma di giovedì 18 maggio

Giovedì 18 maggio, il fitto programma della sesta giornata dell'undicesima edizione di "New Conversations - Vicenza Jazz" verte principalmente attorno ad uno dei temi centrali scelti quest'anno per illustrare il festival: il jazz britannico, da sempre uno dei più floridi del variegato panorama jazzistico del Vecchio Continente. Significativo omaggio nell'omaggio (che in questi giorni comprende anche la mostra di scultura e pittura di Neil Ferber e Phil Morsman, ospitata al LAMeC e al Salone degli Zavatteri) è il concerto in programma all'Auditorium Canneti (ore 21; biglietto intero 12 Euro, ridotto 8 Euro), di cui sarà principale protagonista una delle figure cardine del British Jazz, il pianista Stan Tracey, nella speciale occasione affiancato, in combinazioni strumentali diverse, da illustri colleghi connazionali quali la vocalist Norma Winstone, i sassofonisti Evan Parker e Bobby Wellins e il batterista di origine sudafricana Louis Moholo. A completare il quadro, ci saranno il contrabbassista Andrew Cleyndert e il batterista Clark Tracey, figlio del pianista. Prenotazione e acquisto biglietti: botteghino del Teatro Olimpico, aperto dalle ore 9 alle 16.45; Call center 199 112 112, attivo dalle ore 8 alle 20. www. vivaticket.it. I tagliandi saranno acquistabili anche al Canneti, a partire dalle 20.30 di giovedì.
Il jazz inglese sarà sotto i riflettori pure al "Jazz Cafè Trivellato", al Salone degli Zavatteri (ore 23; ingresso libero), per il concerto del quartetto del sassofonista Don Weller.
Nell'arco della giornata sono previsti numerosi altri appuntamenti: al Cafè Restaurant dai Nodari in Contrà do Rode (ore 17,30), con il duo chitarra-basso di Burt Maretti e Maximilian Bonelli più la cantante Anna Padovan, all'Osteria Miles Davis di Strada di Polegge 114 (ore 18), con il Brazilian Trio del chitarrista Caio Chiarini, in Piazza S. Lorenzo (ore 18,30), con il Coro del Liceo Lioy diretto da Giuliano Fracasso. Ed ancora: al Nuovo Bar Astra di Contrà Barche (ore 19), con il trio del sassofonista Dario Copiello, al Borsa di Piazza dei Signori, con il trio del sassofonista Antonio Gallucci, al Nirvana Caffè degli Artisti di Piazza Matteotti (ore 21), con lo Standard Jazz Quartet, e infine al Julien di Via Cabianca (ore 21,30), con il quartetto del chitarrista Giulio Quirici.

Già ospite nel 2002 di "New Conversations - Vicenza Jazz", Stan Tracey spegnerà il prossimo 26 dicembre ottanta candeline. Da qui l'idea di anticipare i festeggiamenti invitando nuovamente al festival il musicista londinese offrendogli la possibilità di farsi ascoltare in diversi contesti. Un'opportunità che di solito viene riservata solamente ai grandi musicisti. E in effetti Stan Tracey vanta una gloriosa carriera che l'ha portato a suonare con jazzmen statunitensi della statura di Zoot Sims, Ben Webster e Sonny Rollins, oltre che con numerosi musicisti connazionali, ad iniziare da un'altra icona del jazz britannico quale il sassofonista Ronnie Scott. Personalità versatile, in grado di distinguersi in molteplici ambiti stilistici, dal mainstream all'avanguardia più avventurosa, leader di organici sia di piccole che di ampie dimensioni, Stan Tracey è dunque uno che del jazz conosce ogni segreto e per questo motivo è ammirato da colleghi musicisti dell'una e dell'altra sponda dell'oceano. Con Norma Winstone, componente dello storico trio Azimuth assieme a Kenny Wheeler e John Taylor, Evan Parker, uno dei guru dell'improvvisazione radicale europea, e con Louis Moholo, esponente di spicco di quella folta pattuglia di jazzisti sudafricani che negli anni Sessanta trovò asilo in Gran Bretagna, Tracey ha all'attivo sia incisioni discografiche che apparizioni concertistiche di rilievo.
Da anni tra i più preziosi collaboratori dello stesso Stan Tracey, Don Weller ha iniziato a suonare il clarinetto da piccolo e a 15 anni si è prodotto come solista sulle note del Concerto per clarinetto di Mozart. Negli anni Settanta ha compiuto esperienze con il gruppo di jazz rock Major Surgey e con Harry Beckett e avviato la partnership con il pianista londinese. Successivamente ha suonato nell'orchestra di Gil Evans e costituito una propria big band, un quartetto acustico e il Don Weller Electric Jazz Octet. Il gruppo ospite del "Jazz Cafè Trivellato", comprende, oltre a Andrew Cleyndert al contrabbasso e a Clark Tracey alla batteria, il pianista Gwilym Simcock, considerato uno dei più brillanti esponenti delle ultime generazioni di jazzisti d'oltre Manica.

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