Città di Vicenza

12/05/2006

Vicenza Jazz 2006: il programma di lunedì 15 maggio

Terza giornata, lunedì 15 maggio, dell'undicesima edizione di "New Conversations - Vicenza Jazz", festival organizzato dal Comune di Vicenza - Assessorato alle Attività Culturali, in coproduzione con Trivellato Mercedes Benz, con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Regione Veneto, e in collaborazione con AIM, Fiera di Vicenza, Jolly Hotel Tiepolo, Associazione Panic Jazz Club e Confcommercio Vicenza.
Il programma si sviluppa soprattutto nel segno del pianoforte. All'Auditorium Canneti (ore 21), per il primo appuntamento a pagamento del festival, è in programma un doppio concerto che avrà come protagonisti prima il nuovo quintetto dello storico pianista statunitense Andrew Hill e poi il duo formato dal sassofonista e clarinettista John Surman e dal pianista (ma anche organista) John Taylor, entrambi esponenti di spicco del British Jazz. I biglietti del concerto sono in vendita a 16 euro (intero), 12 euro (ridotto) e 10 euro (ridotto gruppi). (Call center 199 112 112; www.vivaticket.it., acquisto anche al Canneti a partire dalle 20.30).
Di rilievo anche l'esibizione al "Jazz Cafè Trivellato" (Salone degli Zavatteri) del New Quartet di Franco D'Andrea, uno dei fiori all'occhiello del jazz made in Italy (ore 23, ingresso libero). Nell'arco della giornata si potrà ascoltare musica anche al Nuovo Bar Astra di Contrà Barche (ore 19), con lo Swing 42 Trio, al Borsa di Piazza dei Signori (ore 19), con il gruppo E.J.Q, e al Julien di Via Cabianca (ore 21.30), con il quartetto del chitarrista Giulio Quirici.
Sessantanove anni il prossimo 30 giugno, Andrew Hill (nato a Chicago da genitori di origini haitiane) sta conoscendo dall'avvento del terzo millennio una seconda giovinezza e uno dei periodi più fecondi della sua lunga carriera artistica: il suo album Dusk, pubblicato nel 2000 rompendo un decennale silenzio discografico, ha vinto il referendum dei critici di Down Beat, e nel 2003 lo stesso pianista è stato insignito a Copenaghen del Jazzpar, sorta di Nobel del jazz. Riconoscimenti di prestigio che hanno accompagnato la ritrovata felicità di vena creativa da parte di un musicista il cui nome è da lungo tempo impresso nella storia del jazz. Titolare negli anni Sessanta di una lunga serie di eccellenti incisioni per la Blue Note, Andrew Hill è un autentico innovatore del jazz, pur nel rispetto delle radici culturali e della moderna tradizione di questo linguaggio, sfuggendo alle facili classificazioni di stile e mostrando una coerenza espressiva cui non è mai venuto meno. Il nuovo quintetto di Andrew Hill vede la presenza del sassofonista Jason Yarde, oltre che del trombettista Byron Wallen, del contrabbassista John Hebert e del batterista Eric McPherson.
John Surman e John Taylor sono da oltre quarant'anni tra le colonne portanti del jazz britannico: i loro percorsi artistici si sono sviluppati parallelamente intrecciandosi di frequente e sempre con ottimi risultati. Nato nel 1944 a Tavistock, nel Devon, John Surman ha compiuto le prime importanti esperienze accanto a Mike Westbrook nei primi anni Sessanta e nell'arco dello stesso decennio ha anche collaborato con Mike Gibbs, Graham Collier, John McLaughlin e Chris McGregor, prima di dare vita al fortunato sodalizio con gli americani Barre Phillips e Stu Martin e di realizzare numerosi dischi in solitudine. Di due anni più anziano, originario di Manchester, John Taylor si è messo in luce proprio in uno dei primi gruppi del sassofonista, prima di costituire il trio Azimuth e altri gruppi. Per diverso tempo, poi, i due John hanno vissuto vite artistiche separate, fino all'incontro ravvicinato avvenuto nel luglio 1992, in occasione dell'incisione di Ambleside Days, album che ritrae i due musicisti in un dialogo alla pari di grande spessore espressivo.
Sin dagli anni Sessanta Franco D'Andrea è al centro di un originale percorso artistico che lo ha portato a confrontarsi con ambiti stilistici differenti, dal free al jazz elettrico, per approdare ad una personale sintesi espressiva che tiene conto dei vari sviluppi del jazz e dei contatti di questa musica con la tradizione africana e con la musica europea. Nel corso della sua carriera il pianista di Merano ha collaborato con innumerevoli colleghi d'oltre Oceano, da Gato Barbieri a Lee Konitz, da Steve Lacy a Dexter Gordon. Negli ultimi anni D'Andrea ha scelto di concentrarsi esclusivamente su propri progetti, tra i quali spicca proprio il New Quartet, comprendente il sassofonista Andrea Ayassot, il contrabbassista Aldo Mella e il batterista Zeno De Rossi.

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