Città di Vicenza

08/02/2006

"Le forme della luce" di Giovanni Duso ai SS. Ambrogio e Bellino

Sabato 11 febbraio, alle 18, nella Chiesa dei SS. Ambrogio e Bellino, si inaugura la mostra di pittura del vicentino Giovanni Duso, in cartellone fino al 5 marzo (orari d'apertura dalle 15 alle 19, da martedì alla domenica, ingresso libero).
La mostra, promossa dall'Assessorato alle Attività Culturali del Comune di Vicenza, è curata da Resy Amaglio. Informazioni ai numeri 0444-222114, 222122; e-mail: uffmostre@comune.vicenza.it.

Giovanni Duso nasce nel 1936 a Costabissara, dove vive e lavora. La sua formazione artistica inizia da giovanissimo nella bottega "Palladio" di Otello De Maria, che frequenta contemporaneamente alla Scuola d'Arte e Mestieri di Vicenza. In questo periodo nascono le sue prime prove pittoriche che rappresentano soprattutto paesaggi e nature morte. Dal 1958 al 1962 soggiorna a Milano dove, operando nel campo della ceramica, entra in contatto con l'ambiente artistico milanese dell'epoca. La sua prima mostra personale risale al 1972 nella Galleria del Corso di Vicenza; seguono diverse esposizioni che lo vedono protagonista non solo nel territorio veneto, ma anche oltre confine. Duso ha partecipato a numerosi premi e concorsi nazionali, conseguendo significativi riconoscimenti. Formatosi come pittore ceramista, ha conservato nel tempo la disciplina e l'attenzione proprie dell'antico mestiere, evidenti nell'accurata stesura dei pigmenti, nella capacità di alleggerire gli impasti e di strutturare i dipinti esprimendo il sentimento fortemente interiorizzato della realtà. La sua pittura giunge così al superamento del dato concreto, accostandosi al linguaggio dell'astrazione informale.
Dai suoi maestri ideali, Kandinsky e Klee, Duso reinterpreta la lezione sul colore e sulla magica evocazione dei toni. Il più recente approdo della sua ricerca pittorica, con echi di Santomaso e Afro, è una nuova concezione della luce, che, come scrive Resy Amaglio, "media l'intuizione creativa e gli echi memoriali, prosciuga la materia da inutili possibilismi e pastosità superflue, disvela le forme coaugulandole tra le trasparenze e le veicola compostamente verso la superficie del dipinto". In mostra sarà esposta una selezione di circa venti opere riguardanti gli ultimi cinque anni di produzione dell'artista.

ATTENZIONE: La notizia si riferisce alla data di pubblicazione indicata in alto. Le informazioni contenute possono pertanto subire variazioni nel tempo, non registrate in questa pagina, ma in comunicazioni successive.