Città di Vicenza

25/10/2005

Restauro di Palazzo Cordellina: interessanti ritrovamenti archeologici

A Palazzo Cordellina, sede direzionale della Biblioteca Bertoliana, sono in corso i lavori di ristrutturazione. A palazzo Trissino è stato illustrato alla stampa il progetto di variante redatto dopo i rinvenimenti archeologici.
Erano presenti il sindaco Enrico Hüllweck, l'assessore ai lavori pubblici Carla Ancora, il presidente della Biblioteca Bertoliana Mario Giulianati e il direttore Giorgio Lotto, il presidente di Amcps Natale Grolla, il direttore Gianfranco Ledda e il progettista arch. Roberto Pellizzari.
Hanno partecipato, illustrando l'importanza del restauro e la complessità delle opere, la Soprintendente ai beni architettonici e per il paesaggio Gianna Gaudini e la Soprintendente ai beni archeologici Marisa Rigoni.
L'intervento, oltre che recuperare interamente il Palazzo, consentirà di valorizzare gli importanti rinvenimenti archeologici, tra i quali un antico pozzo e alcuni resti di epoca romana, medioevale e longobarda.

Palazzo Cordellina
Palazzo Cordellina costituisce per la città di Vicenza il centro gravitazionale del sistema bibliotecario; sarà inoltre sede degli Amici dei Monumenti e degli Amici della Bertoliana; diventerà luogo di riferimento per l'organizzazione di convegni e mostre temporanee d'opere d'arte; sarà infine museo di sé stesso, come monumento visitabile di rilevante interesse storico-architettonico ed artistico.
Negli ultimi anni il Palazzo è stato oggetto di numerosi interventi manutentivi e conservativi, ultimo tra questi la realizzazione dell'ascensore di collegamento tra i piani. Era però necessario intervenire in modo radicale, per recuperare l'intero edificio secondo le normative vigenti per l'utilizzo dei locali. La Giunta Comunale nel 2002 ha deciso di procedere tramite l'Ufficio Tecnico Comunale e l'AMCPS alla nuova progettazione degli interventi di restauro e di ristrutturazione. Il progetto definitivo è stato approvato dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Verona e dalla Giunta Comunale, nel febbraio 2003. Si è quindi deciso di avvalersi dell'AMCPS per la progettazione esecutiva e, anche con specifici appalti, per l'esecuzione dei lavori. Nell'aprile del 2004 la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, esaminato il progetto definitivo, ha espresso parere favorevole, ritenendo necessario effettuare alcuni sondaggi preliminari in profondità.
Le indagini di rilievo e la campagna di scavi condotta e non ancora completamente ultimata hanno consentito di rinvenire nelle cantine del Palazzo numerosi reperti, tra i quali un antico pozzo e alcuni resti romani, medioevali e longobardi. Di pregio architettonico è risultata l'intera struttura, con volte a botte, a crociera, con ampie bocche di lupo su spessi muri in pietra e laterizio verso il lato strada e verso il loggiato. Lo scavo condotto ha inoltre permesso di conoscere tecniche costruttive dell'epoca. Anche nei locali occidentali del Palazzo, ancora da scavare, le indagini condotte preannunciano l'ulteriore presenza archeologica di antiche strutture con rinvenimenti di epoca romana, nonché la presenza di un sistema idraulico-fognario.
Per far fronte ai nuovi elementi emersi e per un maggiore rispetto dell'architettura e dell'archeologia rinvenute, sono state apportate alcune modifiche al progetto, che prevedeva di destinare gli spazi interrati all'uso tecnologico e impiantistico per la collocazione delle macchine di trattamento aria. Si è deciso di collocare gran parte degli impianti tecnologici all'esterno del Palazzo, con la costruzione di una fontana evaporativa con sottostante gruppo frigorifero nel giardino tra Palazzo Costantini e Palazzo S. Giacomo.

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