Città di Vicenza

03/06/2005

Intitolazione di una via a Giulio Bedeschi. Donazione alla Biblioteca Bertoliana dell'archivio personale dello scrittore

Il Comune di Vicenza rende omaggio a Giulio Bedeschi, alpino e scrittore, intitolandogli una via.
La cerimonia si terrà domenica 5 giugno alle 11 alla presenza del sindaco e dei familiari di Bedeschi.
La strada che porterà il nome dell'alpino sarà la laterale di via Fratelli Bandiera che conduce al parcheggio e alla nuova lottizzazione. Si tratta della laterale destra che si incontra dopo il ponte sull'Astichello, procedendo dalla rotatoria tra via Fratelli Bandiera e via Rodolfi verso porta San Bortolo. E' stata scelta una strada vicina a due monumenti che ricordano a tutti i vicentini l'impegno e la dedizione degli alpini anche nel contributo al restauro della città: porta San Bortolo e il Torrione di viale d'Aviano, storica sede dell'Associazione Alpini di Vicenza.
A Giulio Bedeschi, alpino, medico e scrittore nato a Vicenza nel 1915, morto a Verona nel 1990, la Commissione toponomastica del Comune di Vicenza aveva proposto di intitolare la via per gli indiscussi meriti civili e letterari. Bedeschi, autore del romanzo Centomila gavette di ghiaccio (130 ristampe, tre milioni di copie vendute) è stato un osservatore attento dell'animo umano. "La sua opera letteraria - si legge nell'invito alla cerimonia che riporta le motivazioni dell'intitolazione - parla alle generazioni di ieri e di oggi, testimoniando la forza dei valori della solidarietà e della fratellanza in cui ha sempre creduto".
In occasione dell'intitolazione di domenica sarà anche ufficializzata, alla presenza del presidente Mario Giulianati, la donazione dei materiali archivistici di Bedeschi alla Biblioteca Bertoliana. La moglie Luisa Vecchiato, residente a Verona, ha voluto così suggellare per sempre il legame tra l'autore di Centomila gavette di ghiaccio e la città berica che, un po' per tutti, rappresenta la patria degli alpini.
Gli esperti della Biblioteca Bertoliana hanno già iniziato a riordinare l'archivo personale di Giulio Bedeschi, che risulta ampio e molto ben conservato e documenta quella che è stata la vita personale e intellettuale dello scrittore vicentino. Esso comprende la documentazione preparatoria, appunti, manoscritti, dattiloscritti e bozze delle sue opere: Centomila gavette di ghiaccio; La rivolta di Abele; Il peso dello zaino; La mia erba è sul Don; Medicina, guerra alle malattie; Natale con gli alpini. C'è inoltre il materiale d'archivio confluito nella serie dei volumi ...C'ero anch'io, che riguarda il fronte d'Africa e il Fronte italiano. Per quest'ultimo sono compresi anche diari, scritti e memorie pervenuti a Giulio Bedeschi da combattenti italiani che parteciparono alle operazioni militari sul fonte italiano.
Vi sono inoltre i diari personali di guerra redatti dallo scrittore durante la Campagna di Grecia e Albania e la Campagna di Russia. Per quest'ultima sono presenti il manoscritto del diario storico del gruppo "Conegliano" e gli appunti personali dello scrittore presi durante la sua permanenza in Russia.
Un'altra sezione è composta dal consistente carteggio privato intrattenuto da Giulio Bedeschi con personalità italiane e straniere della cultura: sono presenti lettere di Prezzolini, Montanelli, Ermanno Olmi, padre Hemmet ...
Un'altra ampia sezione raccoglie infine articoli di e su Giulio Bedeschi, pubblicati su riviste e quotidiani, recuperati in modo capillare dall'autore anche grazie all'abbonamento che aveva sottoscritto con L'Eco della stampa.
L'archivio di Giulio Bedeschi entra nella raccolta documentaria sugli scrittori vicentini che la Bertoliana sta curando da tempo e che già comprende i nomi illustri di Piovene, Parise, Meneghello e Rigoni Stern.

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