Città di Vicenza

25/05/2005

New Conversations - Vicenza Jazz 2005: record assoluto di pubblico

Record assoluto di pubblico per la decima edizione di "New Conversations - Vicenza Jazz". Calato da pochi giorni il sipario, è tempo di bilanci. E il bilancio del festival non può che essere positivo, alla luce della vasta partecipazione di pubblico (oltre 3.000 spettatori paganti su otto concerti, inclusi il prologo con il chitarrista John Jorgenson e il concerto dell'Orchestra del Teatro Olimpico, con l'esecuzione della Rapsodia in Blue di Gershwin), con un incasso lordo complessivo di oltre 46.000 euro.
Si tratta di un vero primato per "New Conversations - Vicenza Jazz", che quest'anno ha superato, seppur di poco, i già considerevoli risultati ottenuti nell'edizione del 2002.

Naturale, quindi, la soddisfazione del sindaco di Vicenza, Enrico Hüllweck: "Sono felice dell'esito di una manifestazione che è da tempo uno dei fiori all'occhiello delle attività culturali e di spettacolo della nostra città. Come ho già ribadito in altre occasioni, questa Amministrazione è impegnata a fondo per rafforzare la posizione di preminenza di "Vicenza Jazz" tra i maggiori festival italiani ed europei".
Giustamente orgoglioso anche Riccardo Brazzale, che di "New Conversations - Vicenza Jazz" è da sempre direttore artistico: "Credo che ancora volta siamo riusciti a coniugare la qualità artistica con lo spettacolo. È giusto proporre al pubblico grossi nomi come Herbie Hancock, ma è altrettanto importante offrire all'ascolto musiche e musicisti magari meno popolari, ma sicuramente di grande interesse artistico, capaci di progetti che nascono proprio a Vicenza e fanno della nostra città un punto di riferimento per il panorama jazzistico nazionale e internazionale".

Nel segno del tutto esaurito si sono svolti i concerti di Herbie Hancock alla Sala Palladio della Fiera, e quelli al Teatro Olimpico rispettivamente con la coppia Uri Caine - Paolo Fresu e con l'inedito incontro tra il francese Richard Galliano e il belga Toots Thielemans. Ma un buon successo hanno ottenuto anche le serate più "impegnative" del festival, come quella con il trio di Dave Burrell e il gruppo di Don Byron o quella con l'africano Ray Lema e il quartetto di Charles McPherson, senza dire del concerto conclusivo all'Astra col giovane Cafiso e la Lydian Sound Orchestra ancora con McPherson

Grande successo hanno poi riscosso i concerti gratuiti, ad iniziare da quello del camerunese Manu Dibango, salutato da autentiche ovazioni da parte dei circa 2.000 spettatori accalcati sotto e attorno al palcoscenico allestito per la speciale occasione in Piazza dei Signori. Molte altre iniziative hanno scandito le giornate del festival: i concerti nei locali del centro storico e quelli a notte fonda al Jazz Café Trivellato, allestito nella prestigiosa cornice come il Salone degli Zavatteri della Basilica Palladiana. Menzione a parte merita la spettacolare street parade dei "Funk Off" che, reduci dalla tournée australiana con "Umbria Jazz" nel pomeriggio di sabato scorso hanno letteralmente "travolto" chiunque transitasse per Corso Palladio, con la loro irresistibile miscela di funk, jazz e tradizione bandistica, clou all'aperto della giornata conclusiva in cui l'intera città si è totalmente calata nel jazz.

Tutto ciò senza trascurare le peculiarità progettuali che da sempre contraddistinguono "New Conversations - Vicenza Jazz". In questo senso vanno ricordati la seconda tappa del viaggio mozartiano di Uri Caine e l'originale omaggio a Charlie Parker da parte di Riccardo Brazzale e della sua Lydian Sound Orchestra, con la rivisitazione dei brani dello storico album Jazz at Massey Hall, riascoltati per la prima volta in veste orchestrale, con gli assolo di Parker riplasmati per l'occasione.
Da non dimenticare, infine, le iniziative legate all'altro tema del festival, quello del ritorno all'Africa, ben rappresentato dalla mostra fotografica di Pino Ninfa e dalle performance al LaMeC dell'artista senegalese Ndary Lo, oltre che ovviamente dai concerti di Manu Dibango e Ray Lema , nonché dal trittico titolato "Bach to Africa", protagonisti gli ensemble corali e orchestrali di Giuliano Fracasso.

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