Città di Vicenza

18/05/2018

Il consiglio comunale torna a riunirsi per una trentennale vertenza di esproprio

Necessario regolarizzare la spesa per l'acquisizione del terreno della centrale di pompaggio di Laghetto. Ma gran parte della cifra sarà rifusa da Viacqua e il Comune farà ricorso

Il consiglio comunale di Vicenza ormai in scadenza preelettorale tornerà a riunirsi per ratificare una variazione di bilancio necessaria a certificare una spesa di 643.608 euro e la sua refusione quasi totale da parte di Viacqua Spa in relazione a una vertenza di esproprio per il servizio idrico integrato.

Lo hanno annunciato questa mattina il sindaco e l'assessore alle risorse economiche, precisando che l'attuale amministrazione intende così regolarizzare la vicenda, per quanto emersa soltanto in queste ultime settimane, in modo da non lasciare questioni aperte al futuro consiglio comunale.

I fatti prendono origine da una delibera del 1988, con la quale il Comune approvò – secondo al normativa di allora – una delibera di Aim relativa alla realizzazione della nuova centrale di pompaggio dell'acqua di Laghetto.

Alla delibera seguirono l'avvio della procedura di esproprio di 3360 metri quadrati di terreno privato e la relativa occupazione d'urgenza. Di pari passo con la realizzazione e la messa in funzione della centrale, tuttora attiva, i proprietari del terreno, contrari all'esproprio, diedero corso a una vertenza per ottenere un risarcimento in relazione alla perdita del possesso del terreno e per il rumore generato all'impianto.

Acque Vicentine, subentrata ad Aim nella gestione del servizio idrico, ha a sua volta avviato trattative con il privato per cercare un accordo transattivo attraverso l'istituto dell'acquisizione sanante. L'accordo, tuttavia, non è stato raggiunto e di recente il tribunale civile ha condannato il Comune a pagare 643.608 euro. Il Comune ha fatto ricorso, avendo motivo di ritenere che la somma, peraltro a carico di Viacqua eccetto le spese legali di 35 mila euro, non sia stata calcolata in modo corretto, ma nel frattempo ha dovuto versare la somma così come quantificata in primo grado dal giudice. Di qui la necessità di tornare in consiglio comunale per certificare che la spesa di 643.608 euro trova copertura nel fondo passività potenziali del bilancio 2018 e sarà recuperata per 608.608 euro (nel 2020, per ragioni legate alla contabilità per cassa) attraverso la refusione da parte di Viacqua, come già concordato con l'azienda per la quale la centrale di Laghetto rappresenta un investimento. L'impianto, del resto, è stato definito dallo stesso ATO (Ambito territoriale ottimale) bene essenziale per la copertura del servizio acquedottistico.

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