Città di Vicenza

22/01/2018

"Paciv Tuke. Onore a te", l'olocausto dimenticato in scena con La Piccionaia

Il 30 e 31 gennaio al Teatro Astra

Sarà un Teatro Astra da tutto esaurito quello che martedì 30 e mercoledì 31 gennaio (ore 10), a ridosso della Giornata della Memoria, ospiterà la nuova produzione della Piccionaia dal titolo “PACIV TUKE. ONORE A TE”. Lo spettacolo, scritto e diretto da Ketti Grunchi, è studiato per il pubblico di tutte le età, e in particolare per gli adolescenti e i giovani. Ad ispirarlo, il libro “Paciv Tuke. Sporchi, cannibali e ladri di bambini” di Simona Fiori, che sarà a Vicenza in entrambe le giornate per incontrare i ragazzi sia nelle scuole che in teatro dopo lo spettacolo e, martedì alle ore 20.30 presso il Palazzo delle Opere Sociali, con un appuntamento realizzato in collaborazione con Migrantes Vicenza, per presentare il libro al pubblico adulto dialogando con Valeria Mancini e il Presidente dell’Associazione Sinti italiani di Vicenza Davide Casadio.

L’intera iniziativa rientra nel P.O.F.T. (Piano dell’Offerta Formativa Territoriale) dell’Assessorato alla Formazione del Comune di Vicenza, che per il 4° anno ha attivato un progetto specificamente dedicato all’inclusione sociale e scolastica dei ragazzi Rom e Sinti, in stretta collaborazione con la rete scolastica provinciale “Vicini di Banco: Rom Sinti Gagè”. Lo spettacolo, in particolare, è programmato all’interno di “Teatro Scuola 17/18”, il progetto curato da La Piccionaia per il Comune di Vicenza in collaborazione con Mibact, Regione Veneto e Provincia di Vicenza.

Saranno dunque circa 800 i ragazzi - provenienti delle scuole medie “Calderari” e “Trissino” di Vicenza e “Pedrollo” di Montebello Vicentino e dall’Istituto Superiore “Da Schio” di Vicenza - ad assistere allo spettacolo ispirato al volume recentemente pubblicato da Edizioni Saecula, coraggiosa casa editrice indipendente specializzata nell’ambito storico. Una partecipazione estremamente positiva, a cui si aggiungono altri 85 ragazzi della “Bortolan” e della “Muttoni” che incontreranno l’autrice del libro nelle rispettive scuole.

L’opera è un intenso e struggente romanzo su un olocausto dimenticato, per il quale nessuno ha mai pagato: quello delle popolazioni Sinti e Rom in Europa per mano del regime nazista durante la seconda guerra mondiale. Opera prima accolta con favore da pubblico e critica, il romanzo oscilla tra la dolcezza della favola e l'orrore del Porrajmos, il "divoramento" in lingua romanì. Il testo è stato adattato per il teatro dall’autrice e regista della Piccionaia con uno stile tra il poetico e il teatro civile, che permette di raccontare una pagina cruda e pressoché sconosciuta della storia del Novecento e, soprattutto, di riflettere sull'intolleranza e la discriminazione nei confronti delle diversità di ogni genere.

Sul palco, i giovani attori Francesca Bellini, Aurora Candelli, Julio Escamilla e Gioele Torresan portano in scena la storia di Tania, Gwenna e Ferdinand, che si dipana con la surrealtà di una fiaba: "La grande orsa adorava quella vita e quella sua strana famiglia… una ragazzina che si credeva vecchia e invece era un incanto, una donna grande e grossa con una folta barba che a vederla l’anima ti rideva, un uomo così piccolo da essere detto nano, con un cuore grande da gigante…” Tre vite che si annodano in una sorta di stramba famiglia, per riuscire ad andare avanti in un'esistenza che per quelli come loro comincia a farsi sempre più stretta. Il mondo verrà infatti presto sconvolto guerra e saranno almeno 500 mila i Rom e Sinti vittime della follia nazista. Scene, audio e luci di Yurij Pevere.

 

Un progetto, quello nato dalla sinergia tra l’Assessorato e la rete scolastica “Vicini di Banco” di cui è capofila l’Istituto Comprensivo 8, attivo già da 4 anni. La rete è impegnata nella realizzazione, nelle delle scuole con presenza di alunni Rom e Sinti, di una serie di interventi di formazione e autoformazione mirati, di sostegno per i ragazzi e di promozione dell’interesse alla scolarizzazione presso i nuclei Rom e Sinti del territorio.

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