Città di Vicenza

17/10/2017

Musica delle Tradizioni: melodie popolari sull'onda del nomadismo

Da venerdì 20 a domenica 22 ottobre al Teatro Comunale di Vicenza

Dal 20 al 22 ottobre la Società del Quartetto presenta al Comunale di Vicenza una nuova edizione del Festival Musica delle Tradizioni: tre serate di musica e cantate popolari incentrate sul nomadismo dei popoli. Venerdì i Tuareg, sabato le Rotte Mediterranee di Moni Ovadia (con il suo quartetto) e domenica un trio dalla Mongolia.
L'edizione 2017 del Festival Musica delle Tradizioni – realizzato dalla Società del Quartetto in collaborazione con il Comune di Vicenza – va in scena al Teatro Comunale di Vicenza il prossimo fine settimana, da venerdì 20 a domenica 22 ottobre.
Dopo aver esplorato, negli anni scorsi, le tradizioni popolari dell'Irlanda, dell'India, del Nordafrica e ancora la Grecia dei canti rebetici, il pregare-danzando dei dervisci rotanti e le melodie del Sud Italia, le tre serate di Musica delle Tradizioni quest'anno sono tenute insieme dal tema del nomadismo. È il destino di popoli che abitano da sempre terre impervie, per quanto ricche di suggestioni, dove i periodici spostamenti, scanditi dal ritmo naturale delle stagioni, rappresentano una sorta di eterna lotta per la sopravvivenza.

Il viaggio musicale ideato dalla curatrice del Festival Ilaria Fantin parte dall'Africa sahariana. È la terra dei Tuareg, delle loro vesti colorate d'azzurro e di un genere musicale relativamente recente – il desert blues – nato appunto nelle oasi sahariane. Venerdì 20 ottobre ci sarà modo di scoprirlo dal vivo, al ridotto del Comunale di Vicenza, grazie all'Anewal Trio del polistrumentista Alhousseini Mohamed Anivolla con Jean Gnonlonfoun alla chitarra basso, voce e tamburi parlanti e Tunde Ali alle percussioni.
Sul grande schermo alle spalle dei musicisti l'artista Nadia Pretto disegnerà dal vivo una serie di figure sulla sabbia che accompagneranno la scaletta della serata.
L'esibizione del trio Anewal è introdotta da Carlo Maver, scrittore, fotografo e musicista (flauto e bandoneon) autore del libro “Azalaï: Millecinquecento chilometri a piedi nel deserto” (Edizioni Pendragon). Attraverso le melodie da lui stesso composte, Maver racconterà al pubblico le emozioni e le suggestioni del suo viaggio in solitaria tra le dune del deserto.

Sabato 21 i riflettori della sala grande del Comunale si accendono su Moni Ovadia, che torna a Vicenza alla testa del suo quartetto formato da Anissa Gouizi (voce), Giovanni Seneca (chitarre), Gabriele Pesaresi (contrabbasso) e Francesco Savoretti (percussioni mediterranee). Lo spettacolo, dal titolo “Rotte Mediterranee”, è un racconto musicale ispirato al “vagabondaggio culturale” che ha contrassegnato da immemore tempo i vari popoli che si affacciano sul Mar Mediterraneo: un percorso che, oltre all'Italia, tocca la Spagna, il Nord Africa, la Grecia e le genti balcaniche.
Prima delle “Rotte Mediterranee” di Ovadia, il foyer del Teatro Comunale ospiterà – alle ore 20 – l'esibizione finale del “Mappamondo Musicale”, il laboratorio multietnico di percussioni dedicato ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado che da alcuni edizioni accompagna in parallelo le giornate del Festival. Quest'anno il Mappamondo è stato curato da Dante Calore e Michele Mastrotto presso l'istituto comprensivo Manzoni di Creazzo e la scuola paritaria Dame Inglesi di Vicenza.
Nel pomeriggio di sabato, a Palazzo Chiericati alle 16, Moni Ovadia converserà con il professor Giovanni Villa (direttore onorario della pinacoteca civica) sul tema del nomadismo nell'arte, nella musica popolare e nella cultura. Ingresso libero.
Per finire, la serata di domenica 22 ottobre è interamente dedicata ai suoni e ai canti della Mongolia. A presentarli, sul palco del Ridotto, ancora un trio: quello degli Egschiglen, composto da Yanlav Tumursaihan, Amartuwshin Baasandorj e Uuganbaatar Tsend-Ochir.
Lo spettacolo si presenta particolarmente interessante perché darà modo al pubblico di conoscere il suono – oltre che l'insolita foggia – di due strumenti ad arco tipici della tradizione musicale mongola (il morin khuur e il tobshuur), ma anche di ascoltare dai tre interpreti i canti “khoomii” che sfruttano particolari tecniche vocali capaci di far risaltare gli armonici naturali della voce. A rendere ancor più suggestiva la serata ci sarà la ballerina Ariunaa Tserendavaa con i suoi abiti dai colori sgargianti.

I biglietti per le tre serate del Festival (8 euro per gli spettacoli del 20 e 22 ottobre, 11,50 euro per lo spettacolo “Rotte Mediterranee” con Moni Ovadia) sono in vendita presso la sede della Società del Quartetto in Vicolo Cieco Retrone (0444 543729), il botteghino del Teatro Comunale (0444 324442) e online (www.tcvi.it).

Il Festival Musica delle Tradizioni è realizzato grazie a Comune di Vicenza, Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, agli sponsor Fondazione Adone e Rina Maltauro e Aquila Corde Armoniche, ai supporter Lei Silvia, La Fenice e Angolo Palladio.

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