Città di Vicenza

27/06/2017

Valorizzazione del patrimonio comunale, via libera alla fase di approfondimento

Nel frattempo il progetto sarà sottoposto al fondo gestito da Invimit

Cavalieri, Variati e Dalla Pozza

Sulla valorizzazione degli immobili comunali questa mattina è stato fatto un importante passo avanti in giunta. L'esecutivo di palazzo Trissino, infatti, ha autorizzato la società Investire SGR a proporre il progetto di valorizzazione degli immobili comunali al fondo gestito da Invimit, allo scopo di ottenere una manifestazione d'interesse e il conseguente via libera al finanziamento da parte di quest'ultima del progetto, per un importo di circa 51 milioni di euro. Nel contempo l'amministrazione ha deciso di aprire una fase di approfondimento e concertazione prima di elaborare una proposta di deliberazione per il consiglio comunale, nel prossimo autunno.

Di fronte alla proposta di SGR – ha detto oggi il sindaco Variati, ricordando che la valorizzazione degli immobili comunali attraverso nuovi strumenti era prevista nelle linee di mandato del 2013 approvate dal consiglio comunale – il Comune ha tre strade: fare da solo, ma ammesso che riesca a vendere gli immobili da alienare non avrebbe mai la possibilità di indebitarsi per gli 11 milioni di euro che comunque mancherebbero all'operazione; non fare nulla, ma i costi di gestione e manutenzione degli edifici pubblici potrebbero diventare nei prossimi anni talmente onerosi da porlo comunque in una situazione di forte sofferenza; oppure valutare con attenzione il conferimento nel fondo, come il nostro consulente Nomisma e Anci ci stanno suggerendo. Abbiamo deciso di proseguire nell'approfondimento. Ci rendiamo conto che siamo a fine mandato, non vogliamo fare nessuna forzatura, ma riteniamo di dover governare fino alla fine, operando per il bene comune e nello stresso tempo raccogliendo il sentimento della città. Del resto l'interesse di Invimit, società del Ministero del Tesoro, sembra esserci adesso, ma potrebbe non esserci più tra qualche anno. E se davvero vi è una realtà pubblica disposta a investire 50 milioni di euro in questo disegno, chi è lo sciagurato che può permettersi di respingere la proposta al mittente senza neanche guardarci dentro con grande attenzione. Faremo le nostre analisi, ascolteremo la città e poi decideremo il da farsi”.

Com'è noto, l'amministrazione a fine anno aveva espresso parere favorevole alla proposta di Investire SGR di predisporre uno studio preliminare sul patrimonio comunale, finalizzato alla sua valorizzazione.

Gli obiettivi principali del piano riguardano la riqualificazione del patrimonio immobiliare, la realizzazione di un nuovo edificio nell'area ex Domenichelli, per la nuova sede della polizia municipale e alcuni edifici comunali, la realizzazione della nuova biblioteca comunale nell'ex scuola Giuriolo ristrutturata, la realizzazione di nuove attività economiche per la città, tra cui un hotel di elevato livello in centro, un nuovo parcheggio coperto, alloggi sociali per la terza età e più in generale l'attivazione di investimenti superiori a 50 milioni di euro, con una conseguente ricaduta positiva sull'indotto cittadino.

Per perseguire questi obiettivi – ha ricordato nel dettaglio l'assessore alle risorse econoniche Michela Cavalieri – la società SGR ha proposto un'operazione che comprende undici edifici pubblici, di cui ben quattro dismessi. All'ex caserma della guardia di finanza propone residenze e uffici; all'ex tribunale un parcheggio che libererebbe dalle auto piazza Matteotti e il primo piano del parcheggio di Santa Corona, all'ex Fiera del Giardino Salvi troverebbero posto negozi e ristorazioni; all'ex Giuriolo una nuova biblioteca; palazzo Costantini si trasformerebbe in residenze; palazzo Negrisolo idem, asciato libero dal comando la cui nuova sede si sposterebbe all'ex Domenichelli; il palazzo ex Aci manterrebbe la destinazione a uffici, però privati, mentre l'ex scuola Giusti ospiterebbe residenze per anziani e l'edificio attiguo a palazzo Trissino che si affaccia su contra' Del Monte avrebbe destinazione commerciale e direzionale. Cuore dell'operazione è palazzo degli Uffici: libero dagli uffici comunali destinati a spostarsi in via Torino, viene indicato nel progetto come sede di un prestigioso hotel. Il Comune in questa operazione metterebbe in gioco immobili per un valore di venti milioni di euro. Dovrebbe affrontare fino alla chiusura del fondo un canone per l'utilizzo dei beni che poi tornerebbero di proprietà comunale e realizzerebbe importanti risparmi in tema di costi di gestione e manutenzione.”.

Questa – è il commento dell'assessore alla progettazione e sostenibilità urbana Antonio Dalla Pozza – è una vera operazione di rigenerazione e riqualificazione urbana: rimette in gioco palazzi chiusi da anni, riporta la residenza in centro storico, riqualifica l'area di via Torino, già inserita nei programmi del bando periferie e dell'alta velocità. Dal punto di vista del disegno della città questo progetto si inserisce perfettamente in un quadro coerente, equilibrato, in cui residenza, mobilità, riqualificazione, riempimento dei vuoti fanno parte di una proposta unitaria che il Comune da solo non potrebbe mai realizzare e che prevede altrettante ricadute positive per il privato”.

Il progetto ha ottenuto il parere positivo della Fondazione Patrimonio Comune dell'Anci, che peraltro ha supportato l'amministrazione in tutte le fasi della complessa operazione, e un via libera sul fronte della sostenibilità di impatto e di rischio da Nomisma, appositamente incaricata dal Comune a seguito di gara.

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