Città di Vicenza

29/04/2015

Regolamento degli istituti di partecipazione, referendum a quorum zero

Vagliato dalla commissione e dalla giunta, verrà discusso in consiglio comunale martedì 5 maggio

Da sinistra: Bettiato Fava, Bulgarini d'Elci

Il primo oggetto che sarà discusso dal consiglio comunale previsto martedì 5 maggio, dalle 16.30, sarà il nuovo Regolamento degli istituti di partecipazione, documento già discusso in commissione consiliare Affari istituzionali lunedì 27 aprile e licenziato dalla giunta nella seduta di ieri, 28 aprile.

"La commissione ha fatto un importante lavoro non solo per la modifica del Regolamento degli istituti di partecipazione ma anche per l'istituzione del consiglio degli stranieri - ha dichiarato il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci che insieme al consigliere comunale Valter Bettiato Fava, presidente della commissione Affari istituzionali, ha illustrato il regolamento -. In entrambi i casi si è trattato di due lasciti politici progettati nel precedente mandato amministrativo del sindaco Variati, già inseriti nello statuto riformato, ma privi all'epoca di regolamenti attuativi. Vicenza è una delle poche amministrazioni italiane ad avere avuto il coraggio di istituire il quorum zero per il referendum consultivo a cui lo statuto affianca anche il propositivo, abrogativo e abrogativo - propositivo. Il quorum zero sancisce una forte spinta alla partecipazione e spinge quindi i contrari al referendum a votare piuttosto che preferire l'astensione: sono previsti, per questo motivo, i comitati contrari al referendum. Inoltre il regolamento prevede 90 giorni di tempo per la raccolta di 5000 firme, tempo che ritengo utile a coinvolgere quanti credono nelle motivazioni del referendum stesso. Il sistema di indizione del referendum previsto dal regolamento prevede anche un sistema di contenimento dei costi, abbinando il voto alle elezioni regionali o politiche, mentre non è possibile l'abbinamento alle amministrative, opportunità quest'ultima vietata dalla legge nazionale. Questo meccanismo ipotizza una spesa di 50 mila euro per referendum conto i 400 mila previsti per un'indizione autonoma".

Il consigliere comunale Valter Bettiato Fava, presidente della commissione Affari istituzionali, ha descritto le recenti modifiche inquadrandole all'interno del regolamento già approvato: "L'ammissibilità del referendum sarà valutata, entro 30 giorni, da un comitato di esperti, che resterà in carica per l'intero mandato amministrativo, composto da tre membri, il segretario generale e due persone nominate una dalla maggioranza e una dalla minoranza. La raccolta delle 5000 firme dovrà avvenire in 90 giorni esclusi agosto e il periodo natalizio. Il contenimento dei costi è dovuto non solo all'abbinamento alle elezioni regionali, europee o politiche ma anche alla procedura di comunicazione del referendum il cui supporto verrà dato dall'amministrazione comunale. Inoltre il referendum a quorum zero prevede la possibilità che venga costituito un comitato contrario".

 

 

 

 

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Da sinistra: Bettiato Fava, Bulgarini d'Elci Da sinistra: Bettiato Fava, Bulgarini d'Elci

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