Città di Vicenza

05/12/2014

Museo del Risorgimento, una ventina di oggetti della Grande Guerra in esposizione a Mosca

Bulgarini d'Elci: “Importantissimo riconoscimento del valore assoluto del progetto di museo costruito negli anni a Villa Guiccioli”

Mauro Passarin

Sarà il Museo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza a rappresentare l’Italia nella mostra “L’Entente Cordiale nella Grande Guerra 1914-1918” allestita da martedì 9 dicembre fino al prossimo aprile a Mosca, nelle sale del Museo statale di storia, architettura, arte e paesaggio, Tsaritsyno. L’esposizione internazionale dedicata ai tragici eventi bellici del conflitto sarà dunque ospitata nell'imponente edificio monumentale realizzato alla fine del Settecento per volontà dell’imperatrice Caterina II di Russia, e inaugurato nel 2007 dopo un lungo intervento di restauro, come uno dei più importanti centri culturali della Federazione Russa (www.tsaritsyno-museum.ru/ru).

Al progetto, promosso dal Museo di Tsaritsyno, hanno aderito i principali musei di Mosca e di San Pietroburgo: lo State Central Museum of contemporary history of Russia di Mosca, il Central Armed Forces Museum of Russian Federation di Mosca, il Military-historical Museum di San Pietroburgo, lo State Memorial Museum A. Suvorov di San Pietroburgo oltre al Central State Archive of Cinema di San Pietroburgo. Sono stati inoltre coinvolti altri importanti musei storici d’Europa, come il Musée du Fort de la Pompelle di Reims (Francia), oltre a numerosi collezionisti privati.

Il Museo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza è stato dunque l'unico museo italiano scelto dagli organizzatori russi per la rappresentatività delle collezioni di cimeli e documenti inerenti la Grande Guerra. Una ventina di oggetti, tra cui armi, uniformi e quadri delle collezioni dell’Istituto di Villa Guiccioli sono stati selezionati dai curatori della mostra in collaborazione con la direzione dei Musei Civici per rappresentare la prospettiva italiana di un conflitto che ha cambiato il corso della storia europea.

Non c'è modo migliore di avviarci verso le commemorazioni dell'anniversario della Grande Guerra che con questo progetto – dichiara il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci -, perchè la partecipazione richiesta a Vicenza dall'importante esperienza internazionale, di origine russa, segna un importantissimo riconoscimento del valore assoluto che ha il progetto di museo costruito negli anni a Villa Guiccioli. Oggi il Museo del risorgimento e della Resistenza rappresenta infatti una delle eccellenze in campo nazionale della riflessione storiografica su un segmento decisivo della storia contemporanea. Approfitto di questa occasione infine – aggiunge Bulgarini d'Elci - per dare atto al conservatore del museo, Mauro Passarin, di un eccellente lavoro di direzione scientifica costruito negli anni, con grande dedizione, lungimiranza e intelligenza nel capire quali potevano esser egli elementi con cui il nostro territorio poteva, appunto, acquisire un ruolo di leadership culturale”.

In occasione del centenario della Grande Guerra – spiega il conservatore del Museo del Risorgimento, Mauro Passarin, che contestualmente all’inaugurazione della mostra, terrà a Mosca due conferenze sulla “Guerra Bianca in montagna”, che si svolgeranno al Moscow State Institute of International Relations e al Moscow State University Lomonosov -, il Museo Tsaritsyno, terzo luogo più visitato a Mosca dopo il Cremlino e la Basilica di san Basilio con la Piazza Rossa, è promotore di un progetto internazionale che troverà il suo momento più importante nella grande retrospettiva che il ministero della cultura russo dedica ai campi di battaglia di tutti i fronti della Grande Guerra europea, tracciando le tappe del conflitto a partire dai suoi esordi per tutti gli anni di guerra, soffermandosi in particolare sulla intesa militare (Entente cordiale) tra Russia, Francia ed Inghilterra. Con l’intenzione, attraverso singole pagine di storia militare, di ricordare i milioni di morti caduti nelle battaglie e di delineare le vicende della partecipazione delle maggiori potenze europee facenti parte della coalizione dell’Intesa durante la prima guerra mondiale”.

Per un peso complessivo di 560 chili, sono quindi stati spediti a Mosca da Vicenza diari di trincea di un fante vicentino combattente sul fronte Carso-Isonzo, cartoline del fronte di guerra (conservate negli archivi del Museo del Risorgimento), il dipinto del generale Chinotto morente sul fronte del Carso e oggetti che rimandano all’equipaggiamento del soldato e alla sua vita quotidiana sul fronte, come un telefono da campo, una maschera antigas, un telescopio binoculare da campagna, due elmetti, una corazza, alcune mazze ferrate e pinze tagliareticolati. In mostra ci saranno anche un’uniforme da alpino della Grande Guerra e una bicicletta Bianchi del Corpo dei bersaglieri.

Alla richiesta di prestito all’amministrazione comunale di Vicenza, il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d’Elci aveva risposto già la scorsa primavera esprimendo la piena disponibilità a partecipare al progetto, nella convinzione che “la memoria della Grande Guerra, a distanza di cento anni, possa diventare sempre più un patrimonio condiviso della cultura europea”.

La mostra, collocata nella Bread House, un’ala del palazzo di Tsaritsyno, sarà strutturata in nove temi: a partire dalla stipula del Trattato dell’Entente cordiale franco-russo-inglese, attraversando le vicende belliche sul fronte orientale, su quello occidentale e sul fronte italo-austriaco, si concluderà con il crollo degli imperi nella fase finale della guerra, con particolari riferimenti agli esiti del conflitto in termini di enormi perdite umane e di cambiamento della geografia del mondo.

Il progetto espositivo è accompagnato dalla realizzazione di un corposo catalogo dal titolo “Entente 1914-1918”, pubblicato in tre lingue (russo, francese ed inglese). Il volume raccoglie i saggi dei diversi musei ed istituti che hanno dato il proprio contributo alla mostra, oltre ad un ricco apparato fotografico e illustrativo. Nel saggio riguardante il fronte italiano, il Museo del Risorgimento illustra le fasi più importanti dei 41 mesi di guerra nel fronte italo-austriaco, con approfondimenti sulle tematiche della guerra di montagna e sulle difficili condizioni di vita delle popolazioni civili negli anni della guerra. Il contributo è accompagnato da un apparato fotografico che documenta l’attività delle truppe sui fronti dolomitico, del Carso, del Piave, ma soprattutto la vita dei soldati sulle montagne vicentine dal Pasubio all’altopiano di Asiago.

 

Galleria fotografica

Dipinto del gen. Chinotto morente sul fronte del Carso, olio su tela, Maimeri bicicletta Bianchi del Corpo dei Bersaglieri Telescopio da trincea austroungarico con treppiede e custodia Cappello da alpino facente parte dell'uniforme Corazza tipo Farina anno 1915 Elmetto italiano Adrian, 1916 Elmo da corazza Farina, 1915 Diari di trincea e cartoline postali Maschera antigas, 1915 mazze ferrate austroungariche, 1915-1917 Pinza tagliafili, 1915 Telefono da campo a 4 linee, 1917 Uniforme da alpino Mauro Passarin

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