Città di Vicenza

01/10/2014

Ciclo Spettacoli Classici: al Teatro Olimpico “Giulio Cesare. Pezzi staccati”

Venerdì 3 e sabato 4 ottobre intervento drammatico su William Shakespeare della Socìetas Raffaello Sanzio

Il terzo appuntamento del 67° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza, “Il viaggio al di qua del confine” - direzione artistica di Emma Dante – sarà con Giulio Cesare. Pezzi staccati” intervento drammatico su William Shakespeare della Socìetas Raffaello Sanzio, ideazione e regia di Romeo Castellucci, in scena venerdì 3 e sabato 4 ottobre, con una doppia replica della performance alle 20.00 e alle 22.00. La performance dura un’ora.

Il 67° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza è promosso dal Comune di Vicenza, Assessorato alla Crescita, in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza; è realizzato con il contributo di AIM Gruppo e Il Giornale di Vicenza per la Cultura.

Sul palcoscenico del Teatro Olimpico, vertice assoluto della creatività di Andrea Palladio, e di fronte alle prospettive lignee della scenografia disegnata da Vincenzo Scamozzi, il regista Romeo Castellucci ripropone a Vicenza il “Giulio Cesare” di Shakespeare che con la sua compagnia Raffaello Sanzio creò nel 1997. Il lavoro, che intendeva inquadrare la forza della retorica, "il vestito della parola", torna rimaneggiato in due monologhi, o "Pezzi staccati": un Marco Antonio laringectomizzato, ma padrone del proprio metodo, che pronuncia l'orazione funebre a Giulio Cesare con un microfono in gola e il personaggio di “...vskij” che inserisce una telecamera endoscopica nella propria cavità nasale, proiettandone l’immagine su uno schermo, fino all'origine della retorica stessa: la voce. Il nome del personaggio rimanda evidentemente a uno dei padri fondatori della rivoluzione teatrale novecentesca, il fondatore del Teatro d’arte di Mosca, Konstantin Stanislavskji.

Per Castellucci questa ripresa, presentata anche su altri palcoscenici, è emblematica, in quanto bisogna concentrarsi sul “ciò che finisce”. Il teatro è infatti ripresa, nel senso di un continuo ricominciare. E ogni tentativo è un ricominciare. Quando hai imparato le parole, ti servono solo per dire quel che non vuoi più dire, come insegnavano i maestri e come viene ricordato nelle note critiche allo spettacolo di Gianni Manzella.

In scena al Teatro Olimpico ci saranno gli attori Dalmazio Masini, protagonista anche dell’edizione del 1997, Simone Toni e Fabrizio Bernar.

I due monologhi speculari, come già detto, sono firmati da Romeo Castellucci, artista-culto della scena contemporanea come l’ha definito recentemente Le Monde, fondatore insieme a Claudia Castellucci e a Chiara Guidi della Socìetas Raffaello Sanzio. A lui, artista i cui spettacoli dividono e spesso scandalizzano il pubblico, è stata affidata l’apertura della Stagione 2015/2016 dell’Opéra di Parigi, con l’opera di Schönberg “Mosè e Aronne”.

Romeo Castellucci si diploma in Pittura e Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 1981 fonda la Socìetas Raffaello Sanzio. Da allora realizza spettacoli come regista, ideatore di scene, luci, suoni e costumi. I suoi lavori sono stati presentati in più di cinquanta nazioni, prodotti dai più prestigiosi teatri e festival del mondo. Nel 2002 è insignito del titolo di Chevalier des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura della Repubblica Francese. E’ stato direttore artistico della Biennale Teatro di Venezia (2005), Artiste Associé alla direzione artistica della 62a edizione del Festival d’Avignon (2008) e artista prescelto per il Tokyo Festival del 2012. Dal 2013 è invitato a produrre alla Schaubhüne di Berlino. Insignito di numerosi premi e onorificenze internazionali, il recente conferimento del Leone D’oro alla carriera della Biennale di Venezia è l’ultimo importante riconoscimento del suo percorso artistico.

“Tornare a Giulio Cesare, spettacolo della Socìetas Raffaello Sanzio andato in scena per la prima volta nel 1997, non significa assecondare la nostalgia o la seduzione dell’autocitazione. I discorsi di “…vskij” e Marcantonio si fronteggiano ora come due nuclei vivi. Sono pezzi staccati come qualcosa che si riferisce a un tutto ma che, al contempo, lo supera in funzione. Sono immagini icastiche di quel dramma della voce, alle prese con il potere ammantato dalla forza della parola. La topologia del dire (dell’attore), la sua compromissione con la retorica, si inscrivono in una polarità che ha la forma del calco e dell’impronta. Al centro c’è il corpo con i suoi organi locutori, in ruolo di spicco. Da un lato: il personaggio di “…vskij”, allusione a uno dei padri fondatori del teatro. Il percorso dell’endoscopio è proiettato su uno schermo circolare che visualizza il viaggio a ritroso della voce fino alla soglia delle corde vocali. Il lungo tubo che conduce il soffio e le parole del dialogo tra Flavio, Marullo e il Ciabattino fino al suo sipario di carne, mostra l’origine sessuale delle parole, il limite tautologico di una voce che coincide con la vibrazione udibile-visibile del cavo orale. Assoluto tatuaggio della fonazione. Dall’altro: Marcantonio è un laringectomizzato. Mette sul piedistallo l’orazione funebre che è picco retorico del dramma … La voce, senza una gola di carne, diventa pulsione esofagea, puro vibrare di commozione. L’articolazione dei significati si offusca e svanisce” (Piersandra Di Matteo)

Tre giorni di grande bellezza per il quarto appuntamento del 67° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza, in programma venerdì 10, sabato 11 e domenica 12 ottobre alle ore 21.00: “La pazzia di Orlando. Ovvero il meraviglioso viaggio di Astolfo sulla luna”, adattamento scenico e regia di Mimmo Cuticchio, spettacolo davvero unico che segna l’incontro tra due patrimoni dell’umanità come il Teatro Olimpico di Andrea Palladio e l’Opera dei Pupi, di cui Cuticchio è l’erede più importante, nella tradizione dei cuntisti siciliani.


Informazioni e biglietti per gli spettacoli

I biglietti sono in vendita alla Biglietteria del Teatro Comunale, sul sito del Teatro www.tcvi.it <http://www.tcvi.it/>  e in tutte le filiali della Banca Popolare di Vicenza, alla Biglietteria del Museo del Teatro Olimpico (ogni giorno dalle 9 alle 17, chiuso il lunedì); su www.vivaticket.it <http://www.vivaticket.it> ; telefonando al call center 892.234 e nei punti vendita e App Vivaticket.

I biglietti per gli spettacoli sono in vendita anche alla biglietteria del Teatro Olimpico, in Piazza Matteotti 3, la sera degli spettacoli, dalle ore 19 alle 21.

Il prezzo dei biglietti per la performance “Giulio Cesare. Pezzi staccati” (3-4/10) è di 10,60 euro (intero) e 8,00 euro (ridotto over 65 e under 30).

Per ulteriori informazioni:

infolimpico@tcvi.it - tel.: 0444 327393 – www.tcvi.it/classici2014

 

 

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