Città di Vicenza

29/07/2014

Tav, firmato a Roma il protocollo d'intesa per il nodo Vicenza

Variati: “Passaggio storico per Vicenza e tutto il territorio provinciale”. Zaia: “Grandissimo risultato”

Questo pomeriggio il sindaco Achille Variati ha firmato a Roma il protocollo d'intesa per la realizzazione del tratto vicentino della Tav con il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Maurizio Lupi, la Regione Veneto, la Camera di Commercio e RFI.
C'è grande soddisfazione per una firma che rappresenta un passaggio storico per la città ed il territorio provinciale – commenta Variati -. Un risultato ottenuto grazie ad un gioco di squadra che ha visto protagonisti il Comune e le categorie economiche che insieme hanno elaborato lo studio preliminare, e la Regione Veneto con cui c'è stata una grande collaborazione. Ora inizia la fase operativa in cui sarà elaborato nei prossimi quattro mesi il progetto di un'infrastruttura fondamentale per il futuro”.
La firma di oggi è un grandissimo risultato, che finalmente sgombra la strada al potenziamento del sistema ferroviario italiano lungo la direttrice Est – Ovest, strategica perché qui corre la maggior parte del traffico merci nazionale e una gran parte di quello che dai Paesi dell’est viaggia verso l’Europa – è il commento del Presidente del Veneto, Luca Zaia - È soprattutto la dimostrazione che quando il Veneto fa squadra è vincente e supera ogni ostacolo. Per questo vorrei ringraziare tutta la delegazione veneta presente, primo fra tutti il Sindaco Achille Variati e l’Amministrazione comunale di Vicenza che ha saputo fare sintesi e trovare le giuste soluzioni”.
La soluzione del nodo vicentino del tracciato elimina infatti le problematiche residue del collegamento Av/Ac Milano – Venezia, che ora va finanziato e realizzato con coerenza e celermente. Siamo già troppo in ritardo – ha concluso Zaia - Potenziare la ferrovia con una nuova coppia di binari lungo questa tratta, con soluzioni ingegneristiche tra le più moderne, non servirà tanto a migliorare la mobilità delle persone, ma consentirà di potenziare concretamente la capacità di trasporto merci. E’ una risposta che ci serve per dare contenuto all’intermodalità e se per rendere il nostro sistema infrastrutturale stradale e autostradale meno pericoloso, inquinante e impattante sul territorio e sulle nostre comunità”.

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