Città di Vicenza

25/07/2014

Assemblea Anci a Roma, Bulgarini d'Elci: “Svolta sulle politiche culturali"

"Lo Stato riconosce il ruolo attivo dei Comuni. Vicenza sta anticipando le nuove direttive”

Si è tenuta ieri a Roma l' “Assemblea nazionale degli assessori alla cultura e al turismo” indetta da Anci con l'obiettivo di analizzare i nuovi provvedimenti legislativi in materia di cultura, turismo e spettacolo dal vivo che delineano una nuova visione del settore.
All'incontro che ha visto l'intervento anche di Piero Fassino, sindaco di Torino e presidente Anci, di Dario Franceschini, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, e di Silvia Costa, presidente della commissione cultura al Parlamento europeo, ha partecipato anche il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci in rappresentanza del Comune di Vicenza.
La presenza di decine e decine di colleghi dei comuni capoluogo chiariva fin da subito l'importanza dell'incontro – spiega Bulgarini d'Elci -. Siamo davanti a quello che sembra essere un momento di svolta nella costruzione della politica culturale del paese come ha ricordato il presidente Anci Fassino. Il Governo sta lavorando alla revisione e semplificazione normativa in particolare per superare la storica separatezza tra Stato centrale, soprintendenze, autonomie locali. Viene data enfasi al ruolo attivo dei Comuni, veri e propri protagonisti della valorizzazione del patrimonio culturale poiché, a differenza dello stato, sono in grado di sfruttare e riqualificare il patrimonio che a livello locale sviluppa identità e prospettive. Così come si sta lavorando al ripensamento del rapporto pubblico-privato, sempre più centrale anche in questo campo”.
Il vicesindaco fa quindi una riflessione sulla situazione di Vicenza.
E' davvero positivo il fatto che Vicenza sia fortemente allineata, grazie al lavoro fatto nell'ultimo anno, rispetto alle nuove tendenze e parole d'ordine emergenti nell'ambito della politica culturale, e che anzi ne abbia anticipate diverse. Vicenza da tempo sta lavorando sulla centralità del rapporto pubblico – privato e sulla funzione strategica della tutela e valorizzazione del patrimonio monumentale e culturale che in città ha visto l'avvio di grandi restauri in questi anni. Questo percorso ha portato al successo della riapertura della Basilica, monumento fino a qualche tempo fa non fruibile o solo eccezionalmente fruibile, e che ora riesce ad aprirsi anche la notte, a dare lavoro a numerose persone, a promuovere attività, e a fare tutto questo essendo economicamente autonomo, forse persino in grado di generare risorse aggiuntive. Inoltre la nostra amministrazione già applica l'unificazione, che è stata raccomandata nell'Anci e da Fassino, delle deleghe di cultura e turismo, così come è stata fatta a livello ministeriale. Da ultimo, vi è grande attesa - come è stato ribadito da più parti - per Expo e per il progetto di accompagnamento "Anci per Expo": anche qui Vicenza c'è, con un ruolo di città testimonial del Veneto. Insomma, finalmente la nostra città non insegue: stiamo percorrendo la strada giusta, e dall'incontro di ieri sono emerse tante altre idee e possibilità per ulteriori sviluppi”.
In tutto questo è centrale il lavoro del ministro Franceschini, che sta facendo esattamente le cose che si dovevano fare – conclude Bulgarini d'Elci -. Fa ben sperare l'idea del riconoscimento dell'eccezionalità dei beni culturali dal punto di vista normativo che apre la strada alla capacità di tornare ad assumere collaboratori giovani a tempo determinato operativi nel mondo cultura. Sul rapporto pubblico-privati, un primo passo è già stato effettuato con l'istituzione dell' “Art bonus”, opportunità offerta ai privati finanziatori di interventi culturali che possono ottenere un credito d'imposta del 65%. E' stata inoltre sottolineata la necessità di superare gli storici limiti della promozione turistica all'estero, in particolare fuori dall'Europa, individuando l'opportunità di una promozione unitaria del Paese attribuendo nuovi compiti all'Enit, di cui è in corso una revisione strutturale. Infine si è detto che è necessario invertire la tendenza ora in atto aumentando la percentuale in bilancio assegnata alla cultura, ora pari allo 0,20% mentre nel 2000 era allo 0.39%. Più in generale, passa finalmente l'idea che la cultura non sia marginale ma centrale in ogni politica di rilancio e per promuovere una nuova crescita, più sostenibile e socialmente inclusiva".

 

 

 

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