Città di Vicenza

18/06/2014

Bomba day, Variati: “Abbiamo risparmiato oltre mezzo milione di euro”

Il caso Vicenza fa scuola a Roma non solo per l'efficienza, ma anche per la gestione oculata delle risorse

"Ci sono stati dati 1.400.000 euro. Ne abbiamo spesi meno di 900.000". Il risparmio di oltre mezzo milione di euro sul budget stanziato dallo Stato per il bomba day è stato annunciato oggi a Roma dal sindaco di Vicenza Achille Variati al convegno del Dipartimento nazionale della protezione civile in cui il disinnesco del 25 aprile ha fatto scuola.

Il sindaco ha ricordato le tappe principali dei mesi che hanno preceduto il giorno del disinnesco, mettendo in luce le criticità della complessa operazione che ha comportato l'evacuazione di 30 mila cittadini: " La vicinanza della nuova base militare americana, il posizionamento della bomba all'interno di un campo minato in cui ad oggi sono stati trovati altri 173 ordigni, il generale clima di sfiducia verso le istituzioni a livello nazionale che ha richiesto di puntare sull'autorevolezza, la complessità sociale con quasi 2.000 anziani over 80 e oltre 3.500 stranieri, il precedente positivo del bomba day del 2001 che rischiava di far sottovalutare i pericoli concreti del disinnesco e la necessità di coordinare tre Comuni differenti".
Variati ha quindi sottolineato i punti di forza e i risultati raggiunti: "L'esperienza maturata con l'alluvione del 2010 e nei successivi allarmi per allagamenti, la creazione di un'unità ad hoc, il fare squadra con oltre 1.600 persone, il grande contributo del volontariato, l'Informazione studiata parola per parola per dare messaggi chiari ed autorevoli sull'obbligo della sicurezza".
"Quando ho capito che le cose sarebbero andate bene? - ha concluso il sindaco - quando la mattina presto ho visto i cittadini uscire dall'area da evacuare. Lì ho capito che eravamo riusciti a parlare alla città, che la gestione dell'emergenza aveva davvero unito la comunità e l'aveva resa consapevole del rischio e della necessità di lasciare le case per permettere di mettere la città in sicurezza".

L'intervento del sindaco è stato introdotto da Franco Gabrielli, capo del Dipartimento della  protezione civile. "Abbiamo promosso questa giornata di studio – ha detto Gabrielli – perché nella gestione dell’emergenza a Vicenza abbiamo registrato molte positività di cui fare tesoro: dalla pianificazione dell’evacuazione di migliaia di persone informate puntualmente dal Comune nelle settimane precedenti (aspetto delicato se pensiamo alla pianificazione per il rischio vulcanico nelle aree vesuviana e flegrea) alle capacità degli artificieri del nostro Esercito: capacità tecniche, ma anche di creare positive sinergie con tutte le altre componenti e strutture operative del Sistema di protezione civile. Purtroppo non tutti gli oltre 8000 Comuni italiani sono come Vicenza e non tutti i Comuni hanno un sindaco come Variati che ha saputo gestire le operazioni in modo efficace, come ho potuto vedere di persona il giorno del bomba day".

La giornata di approfondimento sulla pianificazione dell'emergenza che ha analizzato il caso positivo di Vicenza è stata organizzato dal Dipartimento della protezione civile nazionale perché in Italia sono ancora numerosi i ritrovamenti di ordigni bellici inesplosi che ogni anno impegnano le componenti del Sistema nazionale di protezione civile.
L’ordigno bellico di 4000 libbre ritrovato nel Comune di Vicenza – che per caratteristiche e potenzialità esplosiva ha comportato la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei Ministri e richiesto, lo scorso 25 aprile, l’evacuazione di circa 30.000 persone per permettere al complesso sistema di protezione civile di operare per il disinnesco – ha messo in evidenza il ruolo fondamentale della pianificazione di emergenza e del coordinamento tra le diverse componenti e strutture operative del sistema per la riuscita di tali attività.
All’incontro, presieduto Franco Gabrielli, hanno partecipato, oltre ad Achille Variati, sindaco di Vicenza e Commissario delegato per la gestione dell’emergenza, accompagnato dal direttore della protezione civile comunale Diego Galiazzo, Mauro Altieri, comandante del Comando Forze di Difesa Interregionale-Nord dell’Esercito Italiano, Salvatore Toscano, capitano del Secondo reggimento genio guastatori di Trento che è intervenuto nel disinnesco dell’ordigno bellico “Old Lady” e Roberto Tonnellato, direttore regionale della protezione civile del Veneto.

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