Città di Vicenza

13/06/2014

“Sblocca Italia”, Vicenza segnala a Renzi le cinque opere da disincagliare

Variati: “Tre sono a costo zero per lo Stato, ma contribuirebbero a dare slancio al territorio”

Prolungamento a nord dell'Autostrada A31 Valdastico, recupero dell'antico complesso conventuale di San Biagio, filobus elettrice, completamento del trasferimento degli uffici giudiziari nel nuovo tribunale, inclusione attiva dei cittadini in difficoltà. Sono queste le cinque “opere” che l'amministrazione comunale di Vicenza segnala al presidente del consiglio Matteo Renzi per l'iniziativa “Sblocca Italia”.

Il presidente Renzi – ha detto Achille Variati al termine della giunta comunale che ha approvato le richieste - ha chiesto a noi sindaci di indicare opere che si sono incagliate a Roma. Quelle proposte da Vicenza potrebbero dare uno slancio importante al territorio. Tre su cinque, peraltro, sono a costo zero per lo Stato”.

Nel dettaglio, per quanto riguarda il prolungamento a nord dell'A31, Vicenza chiede al Governo di “sottoporre l'intero progetto al CIPE e, nel caso in cui persistesse l'opposizione della Provincia autonoma di Trento, avviare il procedimento che, previo parere delle competenti commissioni parlamentari, potrà consentire l'approvazione del progetto mediante decreto del presidente del consiglio di ministri e successivo decreto del presidente della Repubblica”.

Quest'opera – è il commento del sindaco – non riguarda in senso stretto il territorio comunale di Vicenza, ma abbiamo ritenuto doveroso segnalarla nell'ambito delle responsabilità proprie di un capoluogo, peraltro in sintonia con gli altri Comuni dell'asse. Si tratta di un'infrastruttura che si inserisce nello scacchiere delle grandi comunicazioni europee e che è già interamente finanziata per un miliardo e 200 milioni di euro. Va assolutamente sbloccata”.

La seconda opera da “disincagliare” riguarda il recupero a fini culturali, residenziali, commerciali e di servizio dell'ex complesso conventuale di San Biagio, nel cuore della città. “In seguito all'Accordo di programma che abbiamo sottoscritto con Agenzia del demanio e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo l'8 agosto 2013 – ha ricordato il sindaco – il Comune ha ottemperato all'impegno di adeguare la strumentazione urbanistica per l'attuazione degli interventi, ma nonostante i numerosi nostri solleciti gli altri due enti non si sono ancora attivati per il perfezionamento degli atti di permuta preliminari alla progettazione e all'appalto”. Di qui la richiesta a Renzi per una “rapida attivazione da parte delle strutture ministeriali (Agenzia del Demanio e Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto) affinché si concludano le operazioni di permuta e vengano avviate le conseguenti attività progettuali e di affidamento dei lavori necessari a proseguire l'iter di recupero.

La terza opera segnalata per “sbloccare” l'Italia è il filobus elettrico, ovvero la linea ad alta mobilità detta LAM Rossa, che si dovrà sviluppare lungo lo storico asse est-ovest della città anche con l'obiettivo di superare le emergenze di inquinamento atmosferico e dello stato di emergenza del traffico dichiarato per la città di Vicenza con decreto del presidente del consiglio dei ministri nel luglio del 2009 e ancora in vigore. Per realizzare l'intervento, il cui costo complessivo è di 80,6 milioni di euro, era stato chiesto un cofinanziamento statale che, per la sola elettrificazione, ammontava a 18,5 milioni di euro. “Il progetto – ha ricordato il sindaco - è stato accolto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ma non è mai stato finanziato a differenza di altre opere che, però, non sono mai partite. Quello che chiediamo è di rimettere in gioco i fondi disponibili e mai utilizzati dalle altre città, ricollocandoli su progetti già accolti come il nostro”.

La quarta “opera” vale solo 250 mila euro, ma tiene bloccato il trasferimento dell'intero tribunale civile dalla vecchia sede di santa Corona al nuovo palazzo di giustizia di Borgo Berga: “Quel finanziamento a cura del ministero della Giustizia – ha detto il sindaco – serve all'acquisto degli elettroarchivi rotanti necessari alla funzionalità del tribunale civile nella nuova sede. Se non arrivano gli archivi, non solo il tribunale di Borgo Berga resta di fatto incompiuto, ma proseguono pure gli sprechi generati dalla necessità di tenere in funzione due palazzi di giustizia”.

La quinta segnalazione, infine, non riguarda un'opera, ma una norma di semplificazione: “Chiediamo semplicemente a Renzi – ha annunciato il sindaco - che le spese per i tirocini lavorativi e i voucher per ore di lavoro su progetti socialmente utili, finalizzati al sostegno al reddito e al reinserimento lavorativo dei disoccupati, siano escluse dal computo della spesa del personale. In caso contrario, infatti, non possiamo attivarli, pena lo sforamento del tetto previsto. E' questa una strada per passare dalla logica dell'assistenzialismo all'inclusione attiva di chi, pur in difficoltà economica, è abile al lavoro. E' un cambio di rotta a cui tengo particolarmente anche nel mio ruolo di delegato al lavoro e alle politiche sociali nell'ambito dell'Ufficio di Presidenza ANCI. Allo Stato questa norma non costa nulla, ma ci permetterebbe di fare in modo che il cittadino in difficoltà si 'guadagni' il sostegno al reddito, rendendosi utile alla comunità”.

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