Città di Vicenza

29/05/2014

Pari opportunità, Vicenza aderisce alla Rete Re.a.dy

Contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere

Vicenza aderisce alla Rete Re.a.dy, la rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Lo ha deciso la giunta su stimolo del consigliere comunale delegato alle pari opportunità Everardo Dal Maso che aveva recentemente indicato l'adesione alla rete come uno dei primi obiettivi del suo incarico, per contribuire alla diffusione sul territorio nazionale di buone prassi finalizzate al superamento di ogni discriminazione nei confronti di persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender (Lgbt).

L'adesione alla Rete Re.a.dy era da tempo una richiesta delle associazioni Lgbt cittadine – dichiara soddisfatto Everardo Dal Maso -. Del resto, molti degli obiettivi, interventi e azioni che in questo modo l'amministrazione comunale si impegna a rispettare, tutti contenuti in una Carta d'intenti, corrispondono alle linee programmatiche dell'amministrazione stessa, ovvero la tutela dei diritti e delle pari opportunità di tutti i cittadini per la costruzione di una comunità solidale ed equa, rispettosa della complessità e della diversità delle sue varie componenti. Anzi, molte cose fanno già parte del programma di attività che stiamo portando avanti in città. Ad esempio, il confronto e la collaborazione con le associazioni Lgbt locali, l'apertura prossima di uno sportello informativo, le iniziative culturali e di sensibilizzazione sul territorio, e l'organizzazione della giornata tematica annuale contro l'omofobia con eventi pubblici condivisi con altre città del Veneto”.

Promossa dai Comuni di Torino e di Roma, e recepita già da oltre 70 Comuni in tutta Italia, la rete nazionale Re.a.dy supporta le pubbliche amministrazioni nella realizzazione di attività rivolte alla promozione e al riconoscimento dei diritti delle persone Lgbt, che – come è scritto nella Carta d'intenti - “non godono ancora di pieni diritti e spesso vivono situazioni di discriminazione nei diversi ambiti della vita familiare, sociale e lavorativa a causa del perdurare di una cultura condizionata dai pregiudizi”.

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