Città di Vicenza

22/04/2014

Musei civici chiusi a Pasquetta, Bulgarini: Non abbiamo trovato l'accordo con il personale

"Ma una soluzione va trovata se vogliamo competere con le altre città turistiche”

Che l'immagine dalla città sia in crescita – dichiara il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci -, lo dimostrano l'aumento dei turisti, confermato dai dati, ma anche le aspre critiche che ieri abbiamo ricevuto per la chiusura dei musei nel dì di Pasquetta. Non si è trattato di dimenticanza o di disinteresse nei confronti dei turisti – tiene subito a precisare -, ma proprio del fallimento di una trattativa avviata ancora mesi fa con il personale addetto ai musei. Il lunedì infatti è il giorno di riposo dei dipendenti, pubblici, che tengono aperti i musei, e quando si sovrappone ad una festività la cosa diventa un problema”.

Nel dettaglio – spiega Bulgarini -, dei cinque lunedì festivi in calendario quest'anno, avevamo chiesto che due fossero di apertura e quindi di lavoro, di cui uno quello di Pasquetta. Ma la risposta è stata subito negativa. Allora abbiamo chiesto l'apertura, e quindi di prestare servizio, per un solo lunedì, quello di Pasquetta. Ma anche in questo caso i dipendenti hanno risposto no. Forse avrebbero detto sì se avessimo potuto garantire loro le stesse condizioni cui erano abituati fino a qualche anno fa, per cui, in caso di lavoro in un giorno contrattualmente di riposo, percepivano non solo lo straordinario, peraltro modesto, ma anche un indennizzo. Questa possibilità di premiare tale servizio in maniera superiore rispetto al solo straordinario, ora non è più possibile perchè è stata oggetto di rilievo da parte degli ispettori del Ministero dell'economia e delle finanze”.

Mi auguro di trovare la soluzione entro l'anno prossimo – chiude Bulgarini -, magari attraverso qualche modifica all'assetto complessivo del servizio. Del resto, le richieste più forti che ci arrivano da un mercato turistico in cui siamo finalmente riusciti a mettere piede dentro riguardano proprio il rispetto di alcuni standard ritenuti minimi in altre città europee”.

 

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