Città di Vicenza

24/03/2014

“BiancoRosso”, si è chiusa ieri con successo la mostra sulla storia del Vicenza Calcio

La mostra “BiancoRosso. La storia del Vicenza Calcio attraverso i suoi colori” si è chiusa ieri con grande soddisfazione degli organizzatori, l’associazione Nobile Provinciale in collaborazione con Museovicenzacalcio1902.net, e del Comune di Vicenza che ha patrocinato l’iniziativa insieme all’Associazione italiana calciatori (Aic).
Inaugurata sabato 8 marzo nella Loggia del Capitaniato in piazza dei Signori, una delle cornici più suggestive della città di fronte alla Basilica Palladiana, in tre fine settimana la mostra ad ingresso libero è stata visitata da alcune migliaia di persone che hanno potuto così apprezzare maglie storiche, sciarpe, bandiere e fotografie in grado di raccontare 112 anni di storia dei colori biancorossi.

L'amministrazione comunale – dichiara l'assessore alla formazione Umberto Nicolai – con entusiasmo ha ospitato nella Loggia del Capitaniato un pezzo di storia della città: il Vicenza Calcio, infatti, non è solo una realtà sportiva, ma anche un simbolo della cultura, della tradizione e dell'identità, come dimostrato dall’alta affluenza di tanti vicentini. I visitatori, del resto, hanno così potuto rivivere tanti ricordi e rivedere i volti di coloro che hanno dato lustro alla squadra e alla città”.

La cosa che più ci ha fatto piacere – commenta il presidente della Nobile Provinciale, Giuseppe Lelj - è stato vedere entrare persone di tutte le età, a conferma di quanto pensavamo e cioè che la squadra è ben radicata nel tessuto sociale e culturale della città. Anche ieri, nonostante il maltempo purtroppo ci abbia costretto a chiudere alcune ore prima per evitare che i cimeli esposti potessero venire danneggiati dal vento e dalla pioggia, avevamo persone fuori che chiedevano comunque di poter accedere. Così come la mattina prima dell’apertura c'era già la fila fuori di appassionati che aspettavano di entrare. Ringrazio quindi tutti per l'affetto dimostrato con un arrivederci a quanto prima, magari con un museo permanente dei colori biancorossi”.

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