Città di Vicenza

03/01/2019

Sindaco Rucco sul decreto Sicurezza: “E’ la risposta alla richiesta di aiuto dei sindaci"

Sì al decreto Sicurezza, sì alla legalità. Il sindaco di Vicenza Francesco Rucco sta con Salvini e difende, senza se e senza ma, il decreto voluto dal ministro dell’Interno per garantire maggiore sicurezza ai cittadini.

“Come sindaci - afferma Rucco - ci troviamo quotidianamente ad affrontare problemi legati al degrado della città e alla sicurezza dei nostri cittadini. Ma lo facciamo spesso ad armi spuntate, senza cioè gli strumenti necessari ad intervenire in maniera efficace su questi temi. Il decreto Salvini è la risposta concreta alla nostra richiesta di aiuto, con l’aumento di agenti a difesa delle nostre città, strumenti più efficaci in dotazione alle forze dell’ordine, tutela dell’ordine pubblico e del decoro urbano.”

“Un decreto che cerca di mettere ordine in un tema che per tanti anni è stato trascurato - prosegue il sindaco - un lassismo che ha fatto male alle nostre città e le cui conseguenze si pagano in termini di aumento della criminalità, di spaccio, di aree degradate. Chi ha a cuore la propria città non può che apprezzare un provvedimento che può portarci solo benefici.”

Quanto alla rivolta di alcuni sindaci di sinistra contro il decreto, Rucco non usa mezzi termini: “Non c’è sindaco al mondo che preferisca un’area pubblica piena di nullafacenti dediti ad attività criminali piuttosto che una città dove le regole esistono e soprattutto vengono fatte rispettare. La legalità non ha colore politico, è della destra e della sinistra che vogliono città sicure e ordinate. E non ha neppure razze o nazionalità: è di tutti coloro che rispettano le regole del vivere civile. Chi dice il contrario - conclude Rucco - lo fa perché è contro a prescindere, perché è politicamente strumentalizzato, perché il partito glielo chiede. Dimenticando, tra l’altro, di avere giurato, indossando la fascia tricolore, di rispettare la legge dello Stato. Cosa pericolosissima e che apre la strada all’illegalità e ad una deriva che non porta nulla di buono: se un sindaco per primo non rispetta una legge, come può pretendere che lo facciano i suoi cittadini?”

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