Città di Vicenza

17/12/2014

Presentazione di "Ali dall’Adige al Brenta" al Museo del Risorgimento e della Resistenza

Sabato 20 dicembre alle 10 nell'auditorium

Casoni, dicembre 1917

Sabato 20 dicembre alle 10 viene presentato nell’auditorium del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza il volume Ali dall’Adige al Brenta, recentemente edito da Aviani & Aviani, che, grazie a un’importante selezione fotografica, parte della quale proveniente dalle raccolte del museo di Villa Guiccioli, illustra l’attività aerea e dei campi di volo ubicati all’interno dell’ideale confine geografico delimitato dal corso dei due grandi fiumi veneti. Sarà presente l’autore del libro Luigino Caliaro.

Sempre sabato verrà aperta una mostra fotografica sulla Grande Guerra aerea, che rimarrà allestita al Museo del Risorgimento per tutto gennaio ad ingresso libero.

Sicuramente è un bellissimo sport, ma non vedo utilità per l'esercito”. Così si esprimeva il Generale francese Foch mentre assisteva ad una esibizione aerea un paio d’anni prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. Mai affermazione però, si rivelò così inesatta, poiché a distanza di pochi mesi l’aeroplano ebbe modo di affermarsi come una delle nuove armi più letali ed importanti degli arsenali militari, capace di portare, fatto questo raramente accaduto prima, la guerra fuori dagli schemi classici dei campi di battaglia.

Gran parte di questi campi di volo erano ubicati nel territorio vicentino, in posizione ideale per le operazioni sul massiccio del Pasubio, sull’Altopiano di Asiago e sul Monte Grappa, montagne che nel gioco complesso e talora contraddittorio delle vicende che caratterizzarono il corso della Prima Guerra Mondiale sul fronte italiano avrebbero costituito - per caratteristiche morfologiche, per valore strategico e soprattutto per le ripercussioni morali e psicologiche degli avvenimenti che in esse si svolsero - un settore di primaria importanza, tale da condizionare ad un certo momento lo svolgimento dell’intero conflitto.

Negli anni di guerra, il controllo dell’aria divenne altrettanto strategicamente importante come quello sul territorio e migliaia furono i voli e i “duelli” nei cieli. E anche se lo sviluppo dell’aereo come arma ausiliaria fu sempre in rapporto con la guerra terrestre, i ruoli della forza aerea si decuplicarono così da impiegare gli stessi velivoli in ogni ruolo: ricognizione, caccia e bombardamento. Aumentò la consapevolezza che la “nuova arma” potesse divenire l’elemento decisivo del conflitto e gli sforzi nella produzione e nell’addestramento dei piloti arrivarono a toccare, nel 1918, livelli impensabili, fino a portare l’aeronautica a essere una delle più clamorose conquiste tecnologiche del tempo, con immense ripercussioni in campo civile nel dopoguerra, che trasformò ben presto i primi piloti in autentici “cavalieri del cielo”.

La profondità delle ricerche d’archivio, la logica e la razionalità con la quale una grande quantità di dati è stata verificata, la descrizione dei documenti con approfondimenti bibliografici e storiografici fanno di questo volume un contributo destinato a segnare in modo importante gli studi sulla Prima Guerra Mondiale. L'energia, l'intensità, l'efficacia, assieme all'emotività e alla suggestione delle fotografie che accompagnano la ricerca, che in qualche caso superano di gran lunga qualsiasi potenzialità di altre fonti documentarie, ci fanno toccare vicende di quella guerra che in alcuni momenti hanno assunto significati di una vera e propria epopea.

Galleria fotografica

Vicenza -Piazza BIade allestita x bombardamenti Copertina del libro

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